La crisi delle sale cinematografiche non risparmia neppure Gualdo Tadino. In particolare, la situazione del cinema Don Bosco sembra essere alquanto critica. L’associazione Educare alla Vita Buona, che ne cura la gestione grazie all’impegno di molti volontari, ha infatti dichiarato, attraverso il presidente Umberto Balloni, che questa stagione potrebbe essere l’ultima.
A settembre dell’anno scorso, l’associazione aveva lanciato un appello alla cittadinanza per incrementare le presenze in sala, ma i risultati non sono stati positivi nonostante una programmazione di qualità. Balloni, a margine della presentazione della rassegna cineforum, ha detto che “concluderemo questa stagione, ma la prossima è molto incerta, con il rischio che la chiusura della sala farà perdere un altro pezzo di realtà cittadina. Per trovare delle soluzioni siamo disponibili a ricevere suggerimenti e idee”.
Anche Marcella Viventi, vicepresidente dell’associazione, si è detta preoccupata per la possibile chiusura della sala cinematografica, dopo gli importanti lavori di ristrutturazione e adeguamento. “Sarebbe un vero peccato”.
Il sindaco di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti, ha espresso solidarietà a Educare alla Vita Buona, definendola “un’associazione molto importante per la città”. Presciutti ha inoltre ricordato che il sodalizio ha vinto un bando nazionale di 500mila euro grazie al Progetto Rete!, con il quale in tre anni sono state realizzate numerosissime attività, e che la Fondazione Perugia ha creduto in diversi progetti presentati dall’associazione.
Il presidente Balloni, per parte sua, ha ricordato che dopo il Progetto Rete! sono partite altre due iniziative che vedono in campo Educare alla Vita Buona: il progetto MEET, con il quale verrà anche ristrutturato l’immobile ex Geometri, e il progetto P-Tree, di fatto l’evoluzione di Rete!, che permetterà la nascita di un Polo Educativo Territoriale.
Il sindaco ha quindi condiviso l’appello per il cinema Don Bosco, sottolineando che “se tutti ci credono le cose vivono, altrimenti muoiono”.
La situazione del cinema Don Bosco è sintomatica di una crisi più ampia delle sale cinematografiche, che si trovano ad affrontare il forte impatto delle piattaforme di streaming e dei servizi on demand. In queste circostanze, le sale sono costrette a rinnovarsi e adattarsi a nuovi modelli, per continuare a essere un punto di riferimento per la cultura e l’intrattenimento delle comunità locali. Facile a dirsi, ma alquanto difficile da realizzare.