Sul possibile stralcio del raddoppio della Orte-Falconara dai progetti finanziati con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per questioni di tempo, in quanto non si riuscirebbe a completarlo entro il 2026, interviene il sindaco di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti.
Il primo cittadino di Gualdo Tadino individua le responsabilità di questo probabile addio a un’opera strategica, per l’Umbria e per il territorio della Fascia Appenninica, in chi per lungo tempo ha tergiversato per valutare la realizzazione di una variante (la Fossato di Vico-Sant’Egidio-Foligno) al tracciato attuale.
“In più di un’occasione, in passato, i Comuni del territorio interessato dal raddoppio, i sindaci ed i consigli comunali, senza distinzione di appartenenza politica, hanno espresso la necessità di procedere senza indugi nella direzione del raddoppio individuato sul tracciato originario – scrive Presciutti – Aver perso tantissimo tempo a ragionare di modifiche progettuali e di un nuovo percorso, ci ha portato in questo vicolo cieco dove c’è il rischio molto concreto di perdere per sempre un’occasione storica di vedere finalmente compiuta un’opera strategica per l’Umbria e per tutto il territorio di confine con le Marche.”
“Ora appare sempre più evidente, anche agli irriducibili, che aver perso tutto questo tempo dietro ad inutili e dannose ipotesi di varianti, ha prodotto un unico effetto concreto: quello di non poter utilizzare le ingenti risorse che il PNRR mette a disposizione”.
“Un danno enorme – conclude Presciutti – le cui responsabilità sono tutte in capo a chi in questi anni ha sostenuto, anche politicamente, l’ipotesi di variante della ferrovia Orte-Falconara”.
La vicenda approda anche a Palazzo Cesaroni con una mozione della consigliera regionale Donatella Porzi (Azione) con la quale impegna la presidente della Regione Donatella Tesei e la giunta ad attivarsi con il Governo affinché il raddoppio della Orte – Falconara avvenga nel rispetto del progetto approvato in via definitiva da RFI – Rete Ferroviaria Italiana e utilizzando i fondi immediatamente spendibili del Pnrr.
“La scadenza ultima dettata dal Pnrr, lo sappiamo bene – sottolinea Porzi – è fissata al 31 dicembre 2026. Anche volendo essere ottimisti, è difficile immaginare che entro tale termine si possano portare a compimento i lavori che riguardano Umbria e Marche, così come dichiarato dall’assessore Enrico Melasecche. A proposito di tempi stretti e perdite di tempo, ricordo che a gennaio 2021 ho presentato una mozione alla Giunta regionale affinché il raddoppio della tratta ferroviaria fosse effettuato sull’attuale tracciato, dunque lungo la direttrice Foligno-Fabriano, rispetto al tentativo di procedere con una variante che avrebbe finito di compromettere definitivamente la realizzazione dell’opera, con grave danno per le famiglie e le imprese umbre ed affossando al contempo irrimediabilmente il tessuto economico dei Comuni della dorsale appenninica sui quali insiste l’attuale tracciato.”
“Ricordo inoltre – prosegue la consigliera del Terzo Polo – che la mozione è stata bocciata nel Consiglio regionale del 23 febbraio 2021, e che l’assessore Melasecche, che si è astenuto dal voto, ha poi comunicato che RFI ha bocciato il progetto della variante e che il raddoppio sarebbe stato realizzato sul vecchio tracciato, come da me richiesto. Si poteva accelerare l’iter burocratico per dare quanto prima il via ai lavori?”
“E’ necessario, dunque – conclude Donatella Porzi – che si intervenga immediatamente per evitare che la Orte-Falconara rischi di uscire dalla lista dei finanziamenti del Pnrr; qualora accadesse, parte di questa grande responsabilità ricadrebbe sulla Giunta Tesei“.