Legalità a teatro, l’ex ergastolano e plurilaureato Musumeci dialoga con gli studenti della “Storelli”

È andata in scena lo giovedì 20 aprile al teatro Don Bosco di Gualdo Tadino, alla presenza delle classi terze della scuola secondaria di primo grado “Franco Storelli”, la commedia “Minchia signor tenente”, scritta da Antonio Grosso per la regia di Gianni Bevilacqua, anche presidente dell’associazione teatrale “Le Voci di Dentro” che ha messo in scena lo spettacolo.

Una piece che fa riflettere sorridendo e che vede protagonista Carmelo Musumeci, siciliano condannato all’ergastolo che, dopo aver scontato 28 anni di carcere, svolge attività di volontariato in libertà vigilata e che è salito sul palcoscenico del Don Bosco per affrontare il tema della legalità.

Lo spettacolo sta girando tutta l’Italia e sta concorrendo a vari premi teatrali, ma per la prima volta in assoluto è stato presentato ad un pubblico di studenti.

Grazie alla tipologia dello spettacolo, ironico ma profondo, e alla bravura degli attori, i ragazzi, preparati a scuola sul tema delle mafie, sono stati attenti e partecipi, meritando anche i complimenti della compagnia teatrale.  Ovviamente vedere uno dei loro insegnanti, il professor Gianni Bevilacqua, recitare sul palco, è stato per loro motivo di curiosità e apprezzamento.

Dopo lo spettacolo, Carmelo Musumeci ha risposto alle domande dei ragazzi, a volte anche un po’ indiscrete, ma spontanee e vere, raccontando anche alcuni particolari forti, drammatici e commoventi della sua vita di malavitoso, della durezza di un carcere che troppo spesso non dà la possibilità di redimersi, del suo difficile percorso di cambiamento.

Il messaggio più bello è che la lettura lo ha letteralmente salvato dalla disperazione e dall’abbrutimento, fino a permettergli di conseguire ben tre lauree.

Bravissimi anche tutti gli altri attori, che hanno caratterizzato benissimo i “tipi” umani in una  caserma di provincia troppo tranquilla, con le loro inflessioni dialettali simpaticissime e mai pesanti. Drammatico il riferimento all’attentato di Capaci e al sacrificio degli uomini della scorta, a volte dimenticati.

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Redazione Gualdo News
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