Un patrimonio netto che supera i 65 milioni di euro e un valore residuo della società di oltre 156 milioni. E rispetto al 2018 il valore della società è praticamente raddoppiato.
Sono alcuni dei risultati che caratterizzano il bilancio del 2022 di Umbra Acque, approvato giovedì 4 maggio all’unanimità per il sesto anno consecutivo dall’Assemblea dei Soci (28 i presenti in rappresentanza del 97,62% del capitale sociale).
Dal bilancio emerge che sono oltre 31 i milioni di investimenti realizzati nell’anno, il livello più alto nella storia della società, pari a 63 euro ad abitante servito, superiore alla media nazionale. Umbra Acque inoltre ha ottenuto un finanziamento PNRR di 25 milioni su un progetto complessivo di 52, collocandosi al quarto posto a livello nazionale nella seconda finestra dei progetti per la riduzione delle perdite di rete che nel 2018 erano al 52% e oggi sono scese già al 45% con l’obiettivo di scendere fino al 30% nel 2026 per un risparmio che vale oltre 13 milioni di metri cubi di acqua recuperata.
“In occasione dell’Assemblea dei Soci – afferma il presidente Filippo Calabrese – è stato presentato per il quarto anno consecutivo, anche il Bilancio di Sostenibilità redatto secondo gli standard internazionali GRI e certificato dalla società di revisione PwC. Da esso si evincono le azioni di sostenibilità sociale, ambientale ed economica realizzate dalla società, che ha distribuito ai propri stakeholder, in molteplici forme, oltre 60 milioni di ricchezza prodotta. Continuo è stato l’impegno di Umbra Acque nell’efficientamento della gestione operativa e della qualità del servizio reso all’utenza grazie a sistemi di approvvigionamento sempre più interconnessi fra loro: nel secondo semestre del 2022 le indagini di customer satisfaction hanno attestato il miglior livello di soddisfazione della clientela degli ultimi 10 anni, pari al 93%”.
“Il nostro impegno per il futuro sarà anche quello di sostenere l’onda lunga degli impatti derivanti dall’incremento dei prezzi – afferma l’amministratrice delegata Tiziana Buonfiglio – con particolare riferimento non solo alle materie prime, ma soprattutto a quello dell’energia elettrica che nel 2022 è cresciuto del 170% rispetto al 2021, restando su livelli elevati anche nel 2023, livelli da monitorare costantemente soprattutto per una società energivora per l’orografia del territorio e nonostante le iniziative di efficientamento energetico. Salvaguardare livelli di investimento coerenti con il fabbisogno dei territori serviti e le aspirazioni di resilienza strutturale dell’intera regione caratterizzata da un grado severo di crisi idrica è il nostro obiettivo. Sempre alta la sensibilità della società alla sicurezza: investiti nel 2022 circa 300 mila euro in dispositivi di sicurezza e formazione dei lavoratori – conclude Buonfiglio – ai quali offre anche servizi di welfare mirato”