Prosegue la sinergia tra il Rotary Club di Gualdo Tadino e le istituzioni scolastiche con due importanti iniziative presentate nell’ambito della conviviale dello scorso venerdì 12 maggio tenutasi presso l’Agriturismo “Le Francesche”.
Nella mattinata, nella meravigliosa cornice del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, si è svolta la premiazione del concorso nazionale “Legalità e cultura dell’etica”, iniziativa dei distretti Rotariani d’Italia, nata con l’obiettivo di favorire nei giovani azioni positive per lo sviluppo di una coscienza etica consapevole e coerente con i principi della legalità.
Il Rotary di Gualdo Tadino ormai da tre anni, su iniziativa del presidente del club e del presidente della commissione ‘’Nuove Generazioni’’, coinvolge gli studenti della scuola media “Franco Storelli” che rispondono con entusiasmo producendo elaborati scritti e scatti fotografici.
Il tema dell’anno 2022-23 è stato “Dove manca il dialogo, la mediazione, la diplomazia, prevale la violenza anche armata che ha nei conflitti la punta massima della sopraffazione”.
Il distretto 2090 con 72 club ha creato una apposita commissione di 12 membri con presidente il PDG Luigi Falasca e il past presidente del club gualdese Matteo Passeri ha coordinato l’attività di nove club del distretto: Perugia, Perugia Est, Perugia Trasimeno, Città della Pieve, Fortebraccio Montone, Assisi, Città di Castello e Gualdo Tadino.
Tra i premiati, gli studenti gualdesi Diletta Bisciaio, prima classificata, e Agnese Bazzucchi, menzione al merito.
Durante la serata, invece, è stata presentata da parte della psicologa Anna Betori e alla presenza della dirigente scolastica Angela Codignoni, la relazione conclusiva del progetto “Ben-Essere” Genitori, realizzato grazie alla collaborazione del Rotary Club Gualdo Tadino.
Una serie di incontri presso l’Istituto Comprensivo di Gualdo Tadino, volti ad affrontare, nello spirito di un’alleanza educativa scuola-famiglia, tematiche inerenti l’essere genitori consapevoli, in continuità con il service pluriennale rotariano dello sportello psicologico.
La dottoressa Betori ha illustrato il lavoro svolto con gli alunni, sia all’interno delle classi, sia con lo sportello psicologico individuale, e quello con i genitori. Tante le problematiche affrontate a partire da quella del bullismo, termine che nel senso comune viene oggi utilizzato in senso anche troppo ampio, finendo col ricomprendervi anche situazioni di natura differente.
“Le maggiori problematiche riscontrate – ha spiegato Betori – sono state quelle relative agli stati ansiosi degli alunni, legati al rendimento scolastico. I ragazzi sentono su di loro una grande pressione derivante dal contesto socio-familiare, anche se spesso si tratta di percezioni individuali che poi non trovano effettivo riscontro nell’atteggiamento delle famiglie. Altre problematiche sono poi di natura familiare, derivando da situazioni di separazioni e divorzi, oppure legate alle dinamiche interne della classe e, più in generale, della scuola. L’importante è che i ragazzi abbiano dei punti di riferimento anche fuori da scuola”.
La relazione ha acceso un interessante dibattito dal quale sono emerse anche le differenze tra i ragazzi di oggi e quelli di 15 anni fa, quando la stessa dottoressa Betori si trovava sui banchi di scuola: “Oggi è tutto online e questo porta problematiche di interazione sociale ed anche per i genitori è più difficile poter capire i problemi dei ragazzi di adesso ed aiutarli. Il Covid ha ampliato questo problema, per loro essere online è diventato la normalità ed anche quando, ad esempio, studiano insieme a casa non lo fanno di persona ma collegandosi su Meet. D’altra parte la pandemia ha indotto lo stato ad investire sul supporto psicologico a scuola e questo ha portato finalmente alla luce tanti disagi.”
“E’ molto delicato inserire la figura della psicologa, che è una figura medica, in un contesto naturale come quello della scuola dove i ragazzi, storicamente, hanno sempre affrontato i problemi da soli – ha spiegato la dirigente Codignoni – La dottoressa Betori è stata davvero brava ad inserirsi tra gli alunni come una compagna più grande e a porsi come filtro tra insegnanti e familiari. Ho ritenuto che anche i genitori andassero coinvolti in questo percorso perché i loro figli gli sono molto attaccati ed hanno paura di deluderli. Dobbiamo lasciare crescere i nostri ragazzi senza troppe pressioni, anche facendoli sbagliare”.