La richiesta del sindaco di Gualdo Tadino a Governo e Regione Umbria di nominare un commissario ad acta per il ripristino della Valle del Fonno, al fine dare il via i lavori di ripristino dell’area, devastata in seguito all’alluvione del novembre del 2013 che colpì il territorio gualdese e in particolare la zona della Rocchetta, è respinta dalla Comunanza Agraria Appennino Gualdese.
La richiesta, aveva detto Presciutti, è stata fatta per velocizzare gli interventi poiché “ci sono seri motivi di salute e sicurezza pubblica che mettono a rischio l’incolumità dei cittadini.”
Un’idea, quella della nomina di un commissario, che quindi non piace alla Comunanza Agraria Appennino Gualdese, che sottolinea di non essere mai stata interpellata al riguardo benché “proprietaria dell’area e pertanto unico soggetto deputato di fronte alla Legge ad approvare qualsiasi modalità di recupero della stessa”.
In seguito a questo, l’ente montano sottolinea che “ogni fantomatico progetto, anche sfacciatamente presentato alla città da chi non ha alcun titolo sulla Valle, non è stato altro che propaganda irrealizzabile, perdita di tempo per noi cittadini presi in giro da anni”.
Un progetto di ripristino di circa 4 milioni di euro, finanziato da Rocchetta Spa, era stato presentato a Perugia da Regione Umbria, Comune di Gualdo Tadino e azienda lo scorso mese di febbraio.
La Comunanza evidenzia di aver chiaro il fatto che vi sia un’emergenza in quell’area, tanto da aver “inoltrato in tutte le sedi, a partire dal Comune di Gualdo Tadino, Regione, Procura della Repubblica sino al Prefetto, reiterate ed accorate richieste. Ignorate.”
“Eppure – prosegue la nota della Comunanza – anche il ripristino del costone roccioso sopra l’area della fonte e del ristorante era un’emergenza: ma in quel caso avendo coinvolto i legittimi proprietari della Comunanza, si è potuto procedere ed i lavori sono in pieno svolgimento. A testimonianza che – scrive ancora l’ente montano – se si rispettano leggi e diritto, si può lavorare insieme per il bene comune. Quali sono allora gli ostacoli al ripristino della Valle del Fonno? Perché i nostri politici non vogliono fare per l’intera valle ciò che si è fatto per il costone?”