La scomparsa di Silvio Berlusconi in queste ultime ore ha monopolizzato la scena mediatica italiana e ha avuto una notevole eco a livello internazionale.
Si è parlato in Umbria del legame che l’ex presidente del consiglio aveva con il “cuore verde”: dall’amicizia con don Pierino Gelmini e la Comunità Incontro di Amelia, alla scuola di formazione politica di Forza Italia creata a Gubbio e alle visite ad Assisi anche per la sua devozione per San Francesco.
Berlusconi ebbe modo di apprezzare direttamente anche l’arte di Gualdo Tadino, otto anni fa, in occasione di Expo 2015, quando tre opere del patrimonio culturale della città vennero selezionate da Vittorio Sgarbi per far parte della mostra “Il tesoro d’Italia”, allestita all’interno di un padiglione dell’esposizione universale: “l’Albero genealogico della stirpe di David” di Matteo da Gualdo e due maioliche a lustro della Società Ceramica Umbra – Paolo Rubboli.
Su invito di Sgarbi e accompagnato dall’allora commissario unico di Expo e successivamente sindaco di Milano, Giuseppe Sala, Berlusconi, che come racconta oggi il sottosegretario alla Cultura aveva una grandissima collezione di quadri, mostrò notevole interesse per la preziosa tavola dipinta dal notaio-pittore gualdese.
Non mancarono parole di apprezzamento del presidente di Forza Italia per Matteo da Gualdo e il suo “Albero della vita”, illustrato con dovizia di particolari da Vittorio Sgarbi e particolarmente amato dal critico d’arte, tanto da essere scelto per rappresentare uno dei simboli principali della mostra. Belusconi, Sgarbi e Sala si soffermarono a lungo dinanzi l’opera attualmente esposta presso il Museo Civico Rocca Flea.
Il capolavoro di Matteo da Gualdo, inoltre, rappresentò l’Umbria nel libro di Oscar Farinetti, fondatore di Eataly nel cui padiglione era stata allestita la mostra, dal titolo “Nel blu. La biodiversità italiana figlia dei venti”.