E’ stata un gran successo di partecipazione la seconda edizione dell’archeo passeggiata “Tra le mura di Gualdo” che si è svolta domenica 10 settembre, promossa dal Gruppo Archeologico Appennino Umbro Marchigiano e dall’UniGualdo e guidata da Massimiliano Barberini, che ha eseguito un approfondito lavoro di ricerca.
Nel 1237 su Col Sant’Angelo venne edificata l’odierna Gualdo, ma solo nel 1242, volute da Federico II, vennero costruite le mura difensive della città. Oltre a ciò, sono poche notizie conosciute e nessuna di queste sembra dare risposte esaustive, soprattutto per quanto riguarda i tratti delle mura ad oggi scomparse. Una lacuna storica, in parte colmata dal lavoro di ricerca svolto da Massimiliano Barberini, che con competenza e spingendosi oltre alle solite notizie dei testi d’archivio, ha condotto un’indagine anche “sul campo”.
Tra aneddoti, storie e racconti è stata un’occasione per scoprire e riscoprire la storia della città di Gualdo Tadino, a volte sconosciuta e in altre sottaciuta.
“Con questo evento abbiamo offerto l’opportunità di conoscere, con spunti e formulazioni d’ipotesi come poteva essere in origine l’antica cinta muraria di Gualdo prima che il tempo e le modifiche strutturali ne stravolgessero ampi tratti di queste – evidenzia Sebastien Mattioli, coordinatore del Gaaum – Massimiliano Barberini, che ringrazio, in questa visita ci ha guidato, passo dopo passo, alla conoscenza dell’originale andamento delle antiche mura, torri e porte di una Gualdo medioevale molto antica. Un viaggio fatto tra i ruderi che ancora oggi parlano di un passato mai sopito del tutto… una Gualdo con la sua Rocca e le sue mura disegnandole come erano e non lo sono più”