Approvato il Piano regionale dei rifiuti. Morroni: “L’Umbria tra le realtà più avanzate in Europa”

L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato ieri il Piano regionale di gestione integrata dei rifiuti. Lo ha fatto con il voto favorevole dei consiglieri di maggioranza, ai quali si è aggiunto quello di Andrea Fora, Patto civico, mentre si è astenuta Donatella Porzi, misto. Contrari gli altri sei consiglieri della minoranza.

L’aula ha respinto i 20 emendamenti presentati dal Movimento 5 Stelle (alcuni dei quali sottoscritti anche da alcuni consiglieri del Partito Democratico) e uno di cui era primo firmatario Michele Bettarelli (Pd), sottoscritto anche da altri consiglieri Pd e M5s.

“Con il nuovo Piano regionale l’Umbria compie un balzo in avanti, superando i ritardi determinati dalla mancanza di una programmazione coerente con le esigenze del territorio da parte delle Giunte precedenti. Con questo Piano la nostra regione si assicura un’organizzazione che garantisce la stabilità e l’autosufficienza del ciclo integrato dei rifiuti, collocandosi fra le realtà più avanzate in Italia e in Europa”.

Il vicepresidente e assessore regionale all’Ambiente, Roberto Morroni, commenta così l’approvazione del Piano ed esprime “grande soddisfazione per il risultato conseguito che dimostra, ancora una volta, la coerenza, la solidità e la qualità dell’azione di governo di questa Giunta regionale. Una qualità – sottolinea – attestata anche dall’allargamento del consenso sul nuovo Piano al di là del perimetro delle forze di maggioranza”.

“Quello di oggi è il punto di approdo di un percorso iniziato tre anni fa – ricorda Morroni – portato avanti con un lavoro rigoroso e puntuale, sulla base delle analisi scientifiche e degli approfondimenti tecnici di un apposito Comitato, contrassegnato da una fase ampia di confronto e partecipazione che si è sviluppata anche in sede di II Commissione consiliare permanente”.

Il vicepresidente Roberto Morroni evidenzia, inoltre, i tratti caratterizzanti del nuovo Piano allineato con le normative nazionali ed europee: “Innanzitutto l’incentivazione al recupero di materia, con l’obiettivo di incrementare la raccolta differenziata al 75% rispetto all’attuale 68%; portare a meno del 10% la quantità di rifiuti da conferire in discarica in quanto, attualmente, la percentuale è di oltre il 30%, anticipando così al 2030 il traguardo fissato dall’Unione Europea per il 2035. Stesso traguardo sfidante per l’indice di riciclo dei rifiuti che ci poniamo di incrementare fino al 65% dall’attuale 57-58%, sempre entro il 2030, con ben cinque anni di anticipo rispetto a quanto stabilito”.

“Priorità del piano è la chiusura del ciclo dei rifiuti, concepiti come risorsa – rimarca il vicepresidente Morroni – ed è quanto garantirà la costruzione dell’impianto di termovalorizzazione, per la valorizzazione energetica dei rifiuti, sul modello dei sistemi di gestione già consolidati nelle regioni italiane del Nord e nei Paesi più all’avanguardia in Europa. L’Umbria è dunque pronta a voltare pagina, all’insegna dello sviluppo sostenibile”.

DE LUCA (M5S): “Un piano fatto non in funzione della gestione dei rifiuti, ma finalizzato alla costruzione di un impianto di incenerimento che porterà ulteriori costi sulle spalle dei cittadini e al peggioramento dell’emergenza ambientale, sanitaria e climatica della nostra regione. Altro che riduzione delle tariffe per famiglie e imprese”, è quanto scrive il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca.

PD: “UN PIANO FUORI CONTESTO”“Un piano rifiuti senz’anima, se non quella di delegare ai sindaci una decisione come quella della localizzazione del termovalorizzatore, approvato in una seduta surreale dove i di solito loquaci consiglieri di maggioranza, non tutti presenti, non hanno proferito parola, probabilmente in imbarazzo per un provvedimento divisivo e che è di certo destinato a caratterizzare in negativo la storia della nostra regione”. Così il gruppo consiliare del Partito democratico, commentando “l’approvazione, da parte della maggioranza, del Piano regionale dei rifiuti, che per l’Umbria appare fuori luogo e fuori contesto”.

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Redazione Gualdo News
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