L’ultimo saluto a Giancarlo Pascolini davanti alla sua radio

Applausi e tanta commozione per l’addio a Giancarlo Pascolini. Gli amici di Erreti, la sua radio, hanno chiesto che gli fosse concesso l’ultimo saluto davanti alla sede di quella emittente che ha guidato per tanti anni, assolvendo come una missione il suo compito di dare informazione e divertimento a un territorio e a una comunità che oggi, numerosa, si è stretta intorno alla famiglia: la moglie Giuliana, il figlio Simone e il fratello Piero.

Ad attenderlo nella piazzetta San Francesco, che accoglie gli studi di Erreti, le note de “La radio” di Eugenio Finardi. “Amo la radio perché arriva dalla gente. Entra nelle case e ci parla direttamente. E se una radio è libera ma libera veramente, mi piace ancor di più perché libera la mente.”

Una radio libera, questo è stato il suo mantra, come ha ricordato, commosso, l’amministratore di Radio Tadino e compagno di mille avventure Enrico Brunetti sull’altare della basilica di San Benedetto. Maria Teresa Paoletti ha poi letto il messaggio di cordoglio inviato dal presidente dell’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria Mino Lorusso.

A seguire la messa celebrata da don Franco Berrettini tanti amici e collaboratori vecchi e nuovi dell’emittente gualdese, il sindaco di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti, il vicepresidente della Regione Umbria Roberto Morroni e colleghi di altre emittenti umbre. La banda musicale di Gualdo Tadino ha accompagnato il feretro prima dell’ingresso in chiesa e poi nel breve tragitto che separa la cattedrale da piazza San Francesco, dove, dopo essere stato portato a spalla dai collaboratori di Erreti, si è fermato davanti l’ingresso della radio.

“Ti vogliamo bene Giancarlo. La tua Radio libera” recitava uno striscione apposto sul terrazzino della sede.

Le finestre del suo ufficio aperte, come se Giancarlo fosse ancora lì dentro, a lavorare come ha fatto tutti i giorni fino al 16 dicembre, l’ultima volta che la malattia con cui combatteva da 15 mesi glielo ha permesso.

Poi dalle casse è uscita la sua voce, il suo classico saluto a conclusione del programma del mattino che ha condotto per oltre quattro decenni, un saluto che è stato accolto con tanta commozione dalla gente in piazza.

Stefano Sensi, per conto dell’attuale società, ha deposto un mazzo di rose sulla bara per l’ultimo ideale abbraccio a un uomo capace indubbiamente di lasciare un segno importante nella comunità.


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Redazione Gualdo News
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