Mercogliano, in provincia di Avellino, si prepara ad accogliere “L’ultima crociata. Il Perdono” l’installazione da Guinness dei primati dell’artista neopop Piergiuseppe Pesce: una grande macchina mistica popolata da 2.500 tra santi, madonne, beati e martiri in cammino.
Un’imponente e affascinante esperienza artistica e allo stesso tempo spirituale quella dell’artista partenopeo di fama internazionale, che da circa quarant’anni vive e lavora a Gualdo Tadino dove ha sede la sua Cube Gallery.
L’esposizione si terrà nella chiesa monumentale dell’Annunziata Vecchia, che riapre eccezionalmente le porte in occasione della Candelora, festività particolarmente sentita in Campania, su iniziativa di don Vitaliano Della Sala, sacerdote noto per le sue battaglie per i diritti civili.
La mostra, promossa da Ri.Genera Impresa Sociale con la direzione artistica di Massimo Saveriano e il patrocinio del Comune di Mercogliano, verrà inaugurata lunedì 29 gennaio per restare aperta fino alla fine del mese di febbraio.
Esposta nel 2006 nella chiesa di San Borromeo a Spoleto, poi a Gualdo Tadino nella Rocca Flea e nella chiesa di San Francesco, e a Gubbio nella chiesa di Santa Maria dei Laici, “L’Ultima Crociata. Il Perdono” arriva adesso in Irpinia all’interno della chiesa trecentesca dell’Annunziata.
L’opera monumentale di Piergiuseppe Pesce è ispirata dalle parole, riprese anche da Papa Francesco, per cui Dio affida le battaglie più difficili ai suoi soldati migliori. L’artista ha così creato un “esercito” di 2.500 sculture raffiguranti santi, vergini e martiri, un corteo mistico fermo ma che sembra muoversi all’unisono verso un destino comune.
In questa occasione, per la prima volta, l’installazione sarà arricchita da personaggi e simboli della collezione “Ventesimo Secolo”, che negli ultimi dieci anni è stata accolta in importanti gallerie italiane e mondiali, composta da rivisitazioni in chiave neo pop tra cui la Pietà di Michelangelo, nella quale sono presenti due Madonne e al posto del Cristo è deposto Spiderman, Gesù con il volto di Paperino e un Hitler vestito da Biancaneve.
La presenza di queste opere in un luogo sacro come la Chiesa dell’Annunziata potrebbe generare polemiche e indignazione in qualcuno, come accaduto un mese fa proprio a Mercogliano quando don Vitaliano ha realizzato un presepe con due Madonne al posto di San Giuseppe.
Ma Piergiuseppe Pesce respinge l’etichetta di artista blasfemo, che in passato gli era anche stata attribuita, e spiega il senso della proposta artistica.
“L’Ultima Crociata è un’opera di fede, essendo io un credente, mentre Ventesimo Secolo è una sperimentazione che appartiene al mio linguaggio artistico tra sacro e profano. A Mercogliano queste due anime si incontreranno per la prima volta. In passato ho più volte subìto attacchi per l’espressione artistica dei miei lavori, ma ho anche visto persone commosse dinanzi ad essi. L’arte, per come la intendo io, deve suscitare reazioni e quindi è divisiva – precisa Pesce – Nelle mie opere mi interrogo per poi comunicare alla mia maniera, come nel caso di Ventesimo Secolo, le contraddizioni del Novecento, che sono le stesse di oggi, sotto il profilo politico, mediatico, culturale e religioso”.
PIERGIUSEPPE PESCE
Nato a Napoli nel 1965, si è diplomato al Liceo Artistico di Napoli e ha conseguito il diploma di laurea presso l’Accademia di Belle Arti di Perugia come scenografo costumista. Recuperando la carica provocatoria del movimento Dada e il graffiante cinismo della Pop Art, rivolge la sua attenzione agli oggetti, ai miti e ai linguaggi della società dei consumi. Vicino alla corrente internazionale e post-moderna del Neopop, miscela i simboli di culture diverse rimandando al grafitismo urbano, al mondo dell’underground, ma anche ai fumetti e al web design.