“E’ assolutamente falso che il progetto dell’impianto eolico tra Gualdo Tadino e Nocera, di cui si parla in questi giorni, sia stato sottaciuto da me e dall’amministrazione comunale.”
Così si è espresso il sindaco di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti a margine della presentazione della Comunità Energetica Rinnovabile, sollecitato da una domanda del pubblico.
“Oltre ad essere stato tutto pubblicato il 12 dicembre 2023 all’albo pretorio del Comune, come previsto dalla legge, il 9 e 10 giugno scorsi, quindi più di sette mesi fa, se ne parlò pubblicamente proprio in questa sede (la Mediateca del Museo dell’Emigrazione, ndr) nel corso dell’iniziativa Gualdo 2030. Fu proprio la ditta proponente a illustrare il progetto”, ha detto ancora Presciutti.
“Ora si aprirà la fase di partecipazione nella quale sarà coinvolta anche l’azienda – ha proseguito il sindaco – Ma la discussione dovrà a mio avviso incentrarsi se questo impianto sarà utile o no, non se è bello o brutto, che resta un fatto soggettivo.”
“Smettiamola però di dire sempre no a tutto a priori – ha concluso il primo cittadino gualdese – No alle biomasse, no al termovalorizzatore, no al biodigestore, no adesso all’eolico, il fotovoltaico tollerato a malapena. Con tutti questi no, qualcuno mi saprebbe gentilmente spiegare con che cosa si fa la transizione ecologica?”
A NOCERA NASCE UN COMITATO CONTRO LE PALE EOLICHE – Intanto, su questa tematica, a Nocera Umbra si è costituito il comitato “Un’altra idea per l’Appennino”.
“Venuti a conoscenza di tali progetti, ci siamo informati per conoscerli più in dettaglio. Si tratta di progetti che andrebbero ad impiantare delle gigantesche pale eoliche su diversi monti e rilievi del comune nocerino e in quelli vicini, come monte Busseto, monte Faeto ed altri; pale alte almeno sei volte la torre del Campanaccio di Nocera – scrive il Comitato – Gli impianti in questione sono sei, quattro già presentati in VIA e uno con VIA definita da oltre 10 anni in sede regionale, ora al ministero dell’Ambiente, e altri due in avanzata fase di progettazione (uno dei quali ubicato tra monte Alago e monte Pennino): per un totale di oltre 60 torri alte tra i 180 ed i 200 metri”.
Per il neocostituito comitato queste pale sarebbero visibili da chilometri e chilometri di distanza, segnando tutto il profilo della fascia collinare e montana che da Gualdo Tadino, passa per Nocera Umbra e Valtopina e arriva fino ai rilievi del Folignate, in zone di alto interesse paesaggistico, naturalistico, ambientale e turistico.
Inoltre, per la loro realizzazione ed il loro mantenimento, rileva il Comitato, tali impianti necessiterebbero di lavori di infrastrutturazione con movimenti terra, abbattimento alberi, trasformazione di praterie naturali ad alta quota che trasformerebbero in maniera radicale e pesante dei territorio ad alta valenza naturalistica, floro-faunistica, idrogeologica, storica, archeologica agricola e turistica.
“Ci siamo dunque fatti l’idea che tali progetti siano assolutamente spropositati rispetto al territorio, sul quale impatterebbero in maniera devastante“, conclude il Comitato che ha annunciato l’organizzazione di assemblee e incontri con la popolazione. Primo appuntamento il 12 febbraio all’Auditorium Cottoni di Nocera Umbra.