Si è tenuto nel pomeriggio di martedì 13 febbraio presso la sala consiliare del municipio di Gualdo Tadino l’incontro con i cosiddetti “portatori di interesse” (associazioni, aziende, comitati, singoli cittadini) relativamente al progetto per la realizzazione di un impianto eolico che comprende l’installazione dieci generatori, di cui otto nel territorio comunale gualdese da parte della società Renexia.
“Si è trattato di una riunione molto partecipata dai portatori di interesse del territorio, che ha portato ad un confronto molto aperto e costruttivo, nella quale sono emersi con forza tutti i dubbi e le criticità relative all’impatto paesaggistico del progetto”, riporta una nota del Comune di Gualdo Tadino.
Associazioni e il neocostituito comitato hanno espresso parere negativo per il notevole impatto che avrà sul paesaggio e per la vicinanza ad abitazioni e aziende agricole. I tecnici di Renexia erano in collegamento da remoto.
Il sindaco Massimiliano Presciutti ha ringraziato i partecipanti per la presenza e anche per il tono del dibattito che, ha sottolineato, è stato “civile e teso a valorizzare gli interessi della comunità. L’amministrazione comunale, così come previsto dalla norma, fornirà il suo parere nell’interesse di tutelare il territorio ed i cittadini, in maniera chiara, trasparente e non interpretabile”. Presciutti ha poi spiegato che questo progetto, come altri nel territorio umbro, è stato preparato dall’azienda sulla base di un regolamento emanato a suo tempo dalla Regione Umbria.
Tutti i contributi inerenti il progetto da parte degli stakeholders possono essere inviati in forma scritta all’indirizzo PEC (gualdotadino@letterecertificate.it) del Comune di Gualdo Tadino entro e non oltre le ore 12 di venerdì 16 febbraio 2024.
RAPONI E CAPPELLETTI: “IMPATTO DEVASTANTE SUL TERRITORIO” – Sulla questione sono intervenuti con una nota i consiglieri comunali Alessia Raponi della Lega e Paolo Cappelletti di Cappelletti Sindaco.
I due capigruppo chiedono al Comune di Gualdo Tadino come mai ad oggi l’ente non abbia ancora presentato le proprie osservazioni, nonostante la proroga del Ministero al 18 febbraio prossimo.
“Dobbiamo ritenere che questa Amministrazione comunale avesse già concordato direttamente con la società richiedente, la realizzazione del progetto stesso – scrivono i due consiglieri comunali – Questo è avallato in modo chiaro dalla compensazione ambientale che l’azienda Renexia attuerebbe con la sistemazione del parco fluviale del fiume Feo, tramite ripulitura dell’alveo e delle sponde e con la realizzazione di aree fruibili “a parco”. In linea di principio non siamo contrari alla transizione ecologica, ma i progetti per la realizzazione degli impianti che producono energia rinnovabile (come anche quello inerente il termovalorizzatore o il biodigestore), non possono devastare il nostro territorio ambientale e paesaggistico; non possono trasformarlo come invece accadrebbe, nel caso di specie, per i 750 ettari interessati dal progetto stesso. Sarebbe un impatto sul patrimonio identitario, irreversibile.”
Raponi e Cappelletti parlano inoltre di “cifra irrisoria” di fronte all’enorme impatto paesaggistico (gli aerogeneratori avrebbero un’altezza complessiva di circa 200 metri) la compensazione per l’installazione dell’impianto (“il Comune otterrebbe una percentuale pari al 2% degli introiti dell’azienda, nonché l’eventuale importo derivante dal pagamento dell’IMU, da destinare alla riqualificazione ed alla tutela ambientale”)
“Gli aerogeneratori sarebbero tra i più grandi mai realizzati su terra ferma a livello nazionale. Infatti tali dimensioni sono da considerare “off-shore”, cioè “pale in mare” e non certo “on-short”, cioè “pale in terra”. Di fatto siamo innanzi ad una traslazione progettuale, dal mare alla terra. Questo non può essere in alcun modo condiviso ed accettato; il nostro territorio verrebbe ad essere fortemente depauperato e distrutto sotto il profilo ambientale e paesaggistico.”
Raponi e Cappelletti sottolineano come a loro avviso non esisterebbero benefici per la comunità, essendo l’energia, per legge, immessa in rete. “Infatti non ci troviamo innanzi ad un progetto che prevede la realizzazione di “pale di comunità”, con le quali si consente alle famiglie di contribuire all’acquisto di quote che permettono loro di avere corrente elettrica scontata in bolletta, a seconda delle quote acquisite, ovviamente. Nel caso di specie l’utilità esclusiva è per la società privata; di contro, si potrebbero produrre effetti negativi sulla nostra sicurezza e sulla nostra salute, nonché – concludono i due consiglieri comunali – una insostenibilità dell’impatto ambientale in quella zona collinare agricola-rurale che non sarebbe mitigabile. E noi non lo vogliamo, perché amiamo la nostra terra”.