Sulla proroga della cassa integrazione per un anno per i 94 dipendenti della Saxa Gualdo, con la Regione Umbria che ha rinnovato l’accordo con il ministero delle Imprese per la proroga dell’area di crisi complessa dell’Appennino umbro-marchigiano che garantirà i fondi per finanziare i nuovi ammortizzatori sociali, interviene la Cgil nazionale unitamente alla Filctem nazionale e di Perugia.
L’azienda, la cui produzione è sospesa dall’estate del 2022 a causa dell’impennarsi del costo dell’energia, lo scorso gennaio ha annunciato la ripartenza del forno principale entro l’estate e l’ingresso nella compagine sociale di un fondo statunitense di private equity che dovrebbe garantire un investimento di 60 milioni.
“È stato un tavolo importantissimo – ha evidenziato il segretario Filctem Cgil Perugia Euro Angeli – Ha valenza non soltanto per la Saxa Gualdo, ma per tutte le aziende in crisi sul territorio, perché insieme all’accordo di programma che ancora persiste sull’area ex Merloni è stata prorogata anche la cassa integrazione per lo stabilimento gualdese. Ripartire con questo stabilimento è come girare la chiave di una macchina e andare in produzione – ha concluso il segretario territoriale – Il personale c’è, la tecnologia è impiantata ed è molto all’avanguardia, bisogna solo ricominciare”.
“Era necessario coprire questi lavoratori con un ammortizzatore in grado di tutelare il loro reddito, perciò bene il rinnovo di un anno della cassa”, hanno spiegato Roberto D’Andrea, responsabile Cgil nazionale per crisi aziendali e di settore, e Marianna Formica, coordinatrice nazionale Filctem Saxa Gres. “Ma ora è indispensabile – hanno sottolineato i dirigenti sindacali – che il ministero delle Imprese riconvochi il tavolo con la partecipazione del nuovo investitore per affrontare le tematiche che riguardano tutto il gruppo e tutti gli stabilimenti, verificando il nuovo piano industriale e il pieno riavvio delle attività produttive che, oltre l’Umbria, riguardano anche gli impianti laziali di Anagni e Roccasecca”.