Successo a Gualdo Tadino per il convegno “Voce alle foreste”, che si è tenuto sabato scorso alla Sala Panorama dell’Universo Flea.
L’incontro, che ha visto la presenza del tenente colonnello Carlo Saveri del Comando Regione Carabinieri Forestali Umbria e di importanti dottori forestali e docenti, era incentrato sulla difesa del patrimonio forestale e arboreo in generale.
“I relatori finalmente sono andati a fondo delle cause dei tagli sconsiderati che oggi vediamo e hanno chiaramente identificato nel business delle biomasse l’origine di questi disastri“, evidenzia la naturalista Mara Loreti del Movimento Liberi Pensatori a Difesa della Natura che ha organizzato l’evento, annunciando a breve la pubblicazione degli interventi dei relatori.
Ha definito quella di sabato scorso “una giornata storica perché è stato il primo convegno per dare “Voce alle Foreste” e anche perché ha visto partecipazione, entusiasmo, adesioni importanti e la voglia di dare una continuità, anche costituendo un soggetto organizzato stabile. L’adesione di 40 associazioni è davvero un segno importante in difesa della Nazione delle Piante.”
La scelta di Gualdo Tadino come sede di questo incontro è stata illustrata nell’intervento della stessa Loreti, che ha ricostruito con immagini e commenti la lunga storia dell’ambientalismo locale a partire dal 1978, con l’associazione naturalistica gualdese e i successi ottenuti insieme alla Pro loco e al Gruppo Speleologico Gualdo Tadino. Sono state evidenziate le particolarità e preziosità del territorio e della montagna, ma anche gli interventi nei boschi e nelle alberature stradali registrati nell’ultimo decennio.
Il successo dell’iniziativa ha generato nei partecipanti il desiderio di organizzare una conferenza costitutiva “di un soggetto associativo capace di unire le forze tra i tanti comitati e associazioni che condividono i contenuti espressi nel convegno, ossia no a ogni forma di speculazione e sfruttamento della natura in nome di un falso green. Si sta già lavorando a un Manifesto Gualdo Tadino per diffondere una nuova consapevolezza e responsabilità forestale che poggi su basi scientifiche solide”, conclude Mara Loreti.