Con l’inaugurazione del primo sentiero del “Patriotta” e la celebrazione al monumento di Collecroce, l’Anpi “17 aprile” di Nocera Umbra e Valtopina ricorda gli 80 anni trascorsi dall’eccidio del 17 aprile 1944 e dei giorni che seguirono.
Per ricordare tutte le vittime, 32 nel territorio fra i due comuni, domenica 21 aprile la sezione ANPI organizza un’inedita edizione di “Fatti e luoghi della memoria”.
Infatti quest’anno l’Anpi ha scelto di non inaugurare una nuova pietra della memoria, ma di dare il via al primo percorso sui sentieri dei “Patriotti”, come venivano chiamati i partigiani.
Il tracciato e il progetto che inaugura prevedono di ripercorrere i passi che i partigiani calcavano all’epoca, toccando vari punti strategici, come i luoghi delle diverse uccisioni, partendo da Collecroce. L’appuntamento è alle 8 a Collecroce. Aderiscono all’iniziativa diverse associazioni di trekking: Bagnara Aps, Cai Foligno, Orme camminare liberi, Trekking Nocera Umbra; collabora l’associazione Live Nocera.
Al termine del percorso, intorno a mezzogiorno, i partecipanti si ritroveranno insieme ad autorità e associazioni a Collecroce, sotto il monumento alle vittime. Qui ci sarà un momento di commemorazione e di ricordo, al quale contribuiranno anche i parenti.
È previsto anche il canto di una ballata popolare che raccontava la sorte di alcune delle persone uccise. Inoltre, l’ANPI presenterà un’anteprima del volumetto che sta preparando, che raccoglie tutte le schede delle vittime e delle pietre, l’elenco dei partigiani e le testimonianze dei parenti e di chi ricorda quei giorni. In questa occasione, verrà presentata anche la mappa di “Fatti e luoghi della memoria” realizzata dalle scuole secondarie di primo grado di Valtopina.
“Portare avanti il ricordo e passare il testimone alle generazioni che verranno è sempre importante – spiega il presidente dell’Anpi 17 aprile, Francesco Mirti – Lo è ancora di più a 80 anni di distanza, quando ormai quasi tutti i testimoni diretti non ci sono più. Se vogliamo mantenere la memoria di quelle persone e di quello che successe, siamo noi a dover raccogliere il testimone e a costruire iniziative, come le pietre della memoria e i sentieri che tutti possono percorrere, per passarlo ai più giovani e a chi viene dopo di noi. Scegliamo di farlo in sinergia con altre associazioni perché crediamo che la memoria resti viva solo se condivisa. Insieme ricordiamo tutti gli eroi di quei giorni: i quattordici ragazzi uccisi dai nazifascisti il 17 aprile e gli altri 13, alcuni giovanissimi, nei giorni successivi, senza dimenticare altri cinque uomini uccisi fra aprile e giugno”.