E’ stata un grande successo di pubblico a Gualdo Tadino l’inaugurazione della nuova mostra “Gli arredi del cielo”, promossa dal Comitato Settimo Centenario del Beato Angelo, circa trenta opere provenienti dalle antiche chiese del territorio di Gualdo Tadino, in mostra presso la Chiesa Monumentale di San Francesco, che raccoglie una straordinaria collezione di oggetti di devozione, preziosi paramenti liturgici e arredi sacri.
Molto partecipata anche la parte convegnistica che, nella Mediateca del Museo dell’Emigrazione, aveva anticipato il taglio del nastro, che ha visto gli interventi di Carlo Catanossi, presidente del Comitato Settimo Centenario Beato Angelo, Elvio Lunghi, professore associato di Storia dell’arte medievale presso l’Università di Perugia, che ha parlato di pittura e scultura a Gualdo Tadino tra Medioevo e Rinascimento, e Mirko Santinicchia, professore associato di Arte medievale presso l’Università di Perugia, che ha illustrato il Calice di Duccio di Donato e la Croce di San Benedetto.
Tante presenze anche nella chiesa dell’Istituto Bambin Gesù per ammirare il Calice di Duccio di Donato, straordinario capolavoro dell’arte orafa del Trecento.
La mostra, che rimarrà aperta sino al 2 giugno, è curata dal Comitato per il Settimo Centenario Beato Angelo e gode del patrocinio di Regione Umbria, Comune di Gualdo Tadino, Polo Museale Città di Gualdo Tadino, con il sostegno della Farmacia Capeci di Gualdo Tadino.
L’esposizione nasce da antichi inventari delle chiese di Gualdo Tadino e contiene quelle purtroppo poche, rispetto a un ricchissimo patrimonio precedente, suppellettili ecclesiastiche sopravvissute a furti, incendi e alle due soppressioni di epoca napoleonica e sabauda che svuotarono conventi e chiese e ne dispersero gli arredi. Gli oggetti superstiti sono però di qualità molto sostenuta a riprova di una committenza che trova pochi confronti nella regione.
Ogni pezzo, spesso sconosciuto, racconta una storia, testimoniando la ricchezza culturale e la diversità artistica presente nel territorio gualdese.