Domenica 28 aprile alle 18, al teatro Talia di Gualdo Tadino, andrà in scena “Teoria del cracker“, di e con Daniele Aureli, attore, drammaturgo, scrittore e regista. Ingresso gratuito.
- Lo spettacolo è risultato vincitore del Premio Giuria Popolare a Tuttoteatro.com Dante Cappelletti 2017
E’ un racconto intimo e privato che arriva a sfiorare, a depositarsi – come la polvere presente in scena – sulla storia di ognuno. Un confronto incalzante, serrato, con il dolore e la malattia, che si muove tra le pieghe del testo e, nello stesso tempo, all’interno di un corpo. La malattia, in particolare, vestita di amianto, detriti industriali, fumo, nuvole tossiche. Perché il nero non passa mai di moda. Ma Teoria del Cracker è anche un racconto ironico, corale – pur se affidato ad un solo attore in scena – che parla di vita e di poesia, come antidoto e alternativa possibile alle crepe del presente.
“Quando mastichiamo un cracker, il rumore che percepiamo dentro di noi è maggiore rispetto al rumore che sentono le persone che ci sono accanto. E così quando proviamo dolore.” (Teoria del Cracker)
In un piccolo paese di 900 abitanti una donna si ammala. A pochi passi da lì, una città situata nel cuore dell’Italia ha come arterie fabbriche e inceneritori. Si producono nuvole grigie. In questo cuore, che batte irregolare, in nove anni si sono ammalati 3736 uomini e 3089 donne.
“È lu bruttu male”, qualcuno dice in giro.
Una storia di nuvole tossiche e di amianto che coinvolge e sconvolge una nazione, un paese, una famiglia. Bisognerebbe, forse, imparare a restare in apnea. Perché respirare non è più così semplice.
Ambientato in una provincia italiana, una delle quarantaquattro aree inquinate oltre ogni limite di legge, lo spettacolo scava all’interno di una società apparentemente silente, per far risuonare le urla nascoste di un’umanità ferita. Al vaglio di una lente d’ingrandimento, da un punto di vista inusuale e scomodo, la storia è narrata dalla stessa malattia, ospite inaspettato e indesiderato dentro ad un corpo inconsapevole.
Immagini ironiche e spietate che, insieme alle parole dell’insolito narratore, raccontano la storia di un paese, dei suoi abitanti e di una donna che, come altri, camminava e respirava sotto un cielo ricoperto da nuvole grigie. La Teoria del cracker indaga l’invisibile e il suo paradosso. Un pugno stretto pieno di rabbia e poesia che, con violenta intensità, sbriciola tutto, lasciando tracce di un inno di-sperato alla vita.