Suoni Controvento, il 21 luglio a Scheggia e Pascelupo le note di Alessandro “Asso” Stefana

Ancora due annunci per Suoni Controvento, il festival di arti performative promosso da Aucma con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Umbria: il 21 luglio a Scheggia e Pascelupo arriva Alessandro “Asso” Stefana, mentre l’8 settembre il palco dei Vigneti Arnaldo Caprai a Montefalco sarà tutto di Tullio De Piscopo.

Domenica 21 luglio alle 19 Alessandro “Asso” Stefana porterà la presentazione del suo omonimo disco da solista all’Abbazia di Sant’Emiliano in Congiuntoli a Scheggia e Pascelupo.

«Questo disco ha un significato particolarmente speciale per me e rappresenta il risultato di anni di dedizione – le parole di Stefana – Non si tratta soltanto del tempo trascorso nel processo creativo ma piuttosto del lungo percorso di affinamento e consapevolezza che ha accompagnato ogni singola fase del suo sviluppo. L’apporto di PJ Harvey è stato cruciale (fondamentale): fin dall’inizio ha mostrato un grande interesse nella mia musica, quando le ho presentato le prime bozze e le ho chiesto un parere è iniziato un costante scambio di opinioni che ha portato a perfezionamento dei brani, sia nella forma che nella stessa selezione dei pezzi, e mi ha spronato a scavare alla ricerca della vera essenza di ogni composizione. Polly mi ha scritto parole di grande sostegno e mi ha dato la forza di portare questo progetto a compimento».

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Domenica 8 settembre alle 18 ai Vigneti Arnaldo Caprai di Montefalco alle 18 Tullio De Piscopo con “40 Anni di Stop Bajon”. Ricorre infatti quest’anno il quarantennale della pubblicazione di “Stop Bajon”, mirabile e storica composizione scaturita dalle ritmiche innovative di Tullio De Piscopo e dalla genialità di Pino Daniele. Brano precursore dei tempi e dal sound che ancora oggi riesce a sorprendere, incantare e far muovere tutto il corpo. Primo esempio di una nuova onda: con “Stop Bajon” nasceva infatti il rap napoletano.

Venne registrato nel 1984 a Formia negli studi Bagaria di Pino Daniele assieme ad un incredibile mix di musicisti, Don Cherry, grande jazzista, al “Pocket Trumpet” e alla chitarra africana Dussun’guni, Famadou Don Moye per decenni colonna ritmica dell’Art Ensemble of Chicago, Margherita Ricciardelli vocalist e poi gli indimenticabili Rino Zurzolo al basso e Joe Amoruso alle tastiere, la ritmica possente di Pino Daniele alla chitarra e il sound magico di Tullio De Piscopo alla batteria, voce e percussioni.

Negli anni il brano ha avuto una diffusione mondiale, è stato primo in classifica in Inghilterra e in tutta Europa e nella UK Singles chart del 1984, ha mantenuto sempre un’alta attenzione di pubblico ed è stato utilizzato da tutti i più grandi dj. È diventato l’inno del movimento “Italo disco” nel mondo.

Il sound di Tullio De Piscopo ha varcato i confini italiani, arrivando anche in America e in Africa.

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Redazione Gualdo News
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