Petrignano di Assisi ha reso ieri omaggio alla figura del Beato Angelo da Gualdo Tadino, in occasione del settecentenario della sua morte, nella tradizionale infiorata del Corpus Domini.
L’infiorata è iniziata sul sagrato della chiesa, dove il cero pasquale e la figura del Beato Angelo hanno fatto da apertura.
Proseguendo lungo Via del Castello si sono incontrati i tre simboli del pellegrino: i sandali, la bisaccia e il bastone. Anche questi quadri hanno voluto raccontare un passaggio fondamentale della vita del Beato Angelo, che partì da Gualdo per raggiungere Santiago de Compostela. Dopo il periodo di pellegrinaggio, la sua vita si è trasformata in una vita da eremita, dedicata alla preghiera e alla meditazione.
Il biancospino è stato il filo conduttore di tutta l’infiorata, rappresentando la speranza e la rinascita. La pianta, che dal giorno della morte del Beato “miracolosamente” fiorisce ogni anno a Gualdo Tadino a ridosso del 15 gennaio, nelle intenzioni degli organizzatori ha voluto richiamare il miracolo della fede che fiorisce anche nei momenti più difficili.
L’Infiorata di Petrignano, dedicata al Beato Angelo, ha offerto ai visitatori non solo uno spettacolo visivo, ma anche un profondo momento di riflessione spirituale, in sintonia con l’anno della preghiera proclamato da Papa Francesco.