Domenica 26 gennaio alle ore 10.00 è in programma una visita al CEDAT, il Centro di Documentazione dell’Acqua e della Terra, situato all’interno di Palazzo Camilli, nel centro storico di Nocera Umbra.
Questo centro, inaugurato nel 2022, rappresenta un punto di riferimento per lo studio e la valorizzazione delle risorse naturali del territorio, in particolare dell’acqua, elemento che definisce l’identità della “Città delle Acque”.
Il Cedat si sviluppa su più livelli: il primo, al piano terra e nelle due stanze dell’edificio, rappresenta i due elementi caratterizzanti Nocera: l’acqua, con le tre sorgenti principali Angelica, Cacciatore e Flaminia, e la terra, con i suoi differenti utilizzi, a fini terapeutici e nella lavorazione del Calcare Bianco.
Il secondo livello, allestito al primo piano, è sede di una mostra permanente cui verrà diversificata e rinnovata nel tempo: la storia del Bagno di Nocera, la pubblicità realizzata da Felice Bisleri, oltre alla presentazione dei vari punti d’acqua presenti sul territorio.
Due sale per conferenze dotate dei necessari supporti informatici, infine, al secondo piano della struttura, nonché sede dell’associazione culturale “L’Arengo“.
La visita al Cedat rientra nell’ambito delle iniziative del “Festival dell’Acqua“, giunto alla sua quarta edizione. Nato nel 2021 per sensibilizzare sulla gestione sostenibile delle risorse idriche, il festival punta a diventare un appuntamento fisso nel panorama nazionale. Promosso dal Gaaum e in stretta collaborazione con l’associazione nocerina “L’Arengo”, l’evento si propone di educare alla tutela dell’acqua come risorsa essenziale per la vita e la sicurezza dei popoli.
Il presidente dell’associazione “L’Arengo”, Andrea Iaccarino, ha raccontato il percorso: “Il nostro gruppo nasce nel 2008 e nel tempo siamo riusciti a fare tante iniziative di qualità. Nel 2018 abbiamo capito che avevamo bisogno di andare oltre. Riflettendo, ci siamo detti che siamo ‘Città delle Acque’ ma non sappiamo dove sia quest’acqua e lo stesso marchio non ha gran significato. Ora ci proponiamo anche di creare una piccola biblioteca sull’acqua, raccogliere tesi e mettere tutto in rete. Vorremmo esplorare il mondo culturale europeo e realizzare mostre non solo per i nocerini“.














