GUALDO TADINO – E’ stata ufficializzata con un comunicato stampa la manifestazione di occupazione pacifica dell’area dell’ex ospedale Calai annunciata durante la conferenza stampa dello scorsa settimana dai gruppi consiliari di Forza Italia e Roberto Morroni Sindaco. Avrà luogo sabato prossimo, 18 aprile, dalle ore 11.30.
Gli esponenti dei gruppi di opposizione si dicono sconcertati da quanto successo nel consiglio comunale dello scorso 8 aprile, definito “uno dei più tristi della storia cittadina“. Il Piano di Valorizzazione votato contiene solo “azioni di distruzione materiale e morale nei confronti di un patrimonio inestimabile per la comunità“. Anche lo stesso titolo (Piano di Valorizzazione) viene definito “beffardo rispetto ai contenuti deleteri e di basso profilo che compongono il documento“.
FI e RMS discutono, oltre le modalità, anche il metodo con cui si è addivenuti a questa scelta. “Nessuna relazione tecnica allegata, nessuna commissione consiliare convocata, documentazione messa a disposizione appena 6 giorni prima del Consiglio (con in mezzo la Santa Pasqua). Questa è la trasparenza e partecipazione tanto sbandierata da Presciutti, che suona molto come un’autentica restaurazione di qualche tempo fa nei modi di prendere decisioni e, soprattutto, nella mania persecutoria di impoverire miseramente la nostra città“.
Nel comunicato stampa odierno, vengono evidenziati alcuni punti del protocollo d’intesa sottoscritto dalla giunta Morroni nel 2012, ma prima viene messo in evidenza i crediti che la nostra città vanta ancora nei confronti della Regione Umbria: “a partire dall’apertura dell’Ospedale di Branca, fino alle innumerevoli vicende che hanno visto la città chinare miserevolmente il capo rispetto a logiche di convenienza e di spartizione politica. Dalle infrastrutture fino alle concessioni legate al mondo scolastico“.
Con quel Protocollo d’Intesa “la città aveva l’occasione di coniugare la piena apertura da parte di Regione e ASL (che si accollavano la ristrutturazione) con la concessione di numerosi nuovi servizi. Un potenziamento dell’offerta socio-sanitaria incredibile, non solo tramite l’espansione dell’EASP, ma anche mediante l’aumento dei servizi al cittadino connessi alla Cittadella della Salute e tramite l’ampliamento dell’ambito di intervento dell’ANACA, che sarebbe divenuto un centro di prevenzione secondaria per le patologie cardiovascolari”. Insomma un’autentica boccata d’ossigeno per il centro storico.
Secondo FI e RMS, Presciutti in un colpo solo è riuscito a distruggere tutto “con il solo intento di voler mettere a tutti i costi la sua firma sul progetto e, al tempo stesso, stendere tappeti rossi alla Sua Regione dell’Umbria, sovvertendo completamente l’ordine dei motivi sopra richiamati. Non solo evita alla ASL (e quindi alla Regione) di sborsare risorse per valorizzare la struttura, ma, al tempo stesso, libererà totalmente le due palazzine da qualsiasi servizio, concederà una variante urbanistica per destinarle ad attività commerciali e residenziali con l’unico obiettivo di venderle. Quindi addirittura metterà a disposizione un tesoretto da cui trarre profitto. Ancora una volta il Comune si prostra di fronte alla Regione, concedendo di tutto e di più a discapito dei gualdesi. Immaginiamo come la Regione stessa si sfreghi le mani di fronte a tale prospettiva, magari con l’intento di sversare tali somme in qualche altro progetto in giro per l’Umbria“.
Il punto della questione, ribattuto anche da altre forze politiche, è la relazione tecnica che decreterebbe l’inagibilità della ‘stecca’. FI e RMS si chiedono come mai da sei mesi ancora non è stato prodotta alcuna relazione tecnica a supporto e attaccano un assessore (Locchi ndr), che durante l’ormai famoso Consiglio, ha affermato che per entrare in possesso della documentazione i consiglieri devono richiederla alla ASL. “Quindi – sostengono dal centrodestra gualdese – l’Amministrazione e la sua maggioranza hanno preso una tale decisione senza nemmeno aver visto uno straccio di documento che validasse la non adeguatezza della struttura? E ancora, il Sindaco, ha ben compreso che quella struttura non è comunale e, anche se vi fossero problemi, sarebbe solo cura della Regione adeguarla?”
A fronte di tutte queste domande contenute nel documento odierno, i gruppi consiliari in questione invitano tutti i cittadini a partecipare in massa alla manifestazione di sabato 18 aprile alle ore 11.30. “Non si tratta né di partigianeria politica, né di strumentalizzazione alcuna – fanno sapere dalla sede di via Flaminia – Deve divenire una battaglia senza colore politico per contrastare questo modo di amministrare così disinvolto e lesivo degli interessi morali, sociali, economici della nostra città. Con questa manifestazione pacifica vogliamo sottolineare come quel sito appartiene ai gualdesi e per non consentire che diventi il simbolo di un sacrificio collettivo“.
In quella stessa occasione prenderà il via una petizione popolare, basata su due punti specifici: no al piano di valorizzazione della ASL e, al tempo stesso, di rivedere la decisione assunta dalla sola maggioranza in Consiglio Comunale.