GUALDO TADINO – WWF unito contro l’ipotesi di impianti a biomasse nel territorio della fascia appenninica centro nord. “Tutti i comuni di questo territorio furono contrari e misero in evidenza le criticità del progetto presentato durante la Conferenza dei Servizi del 12 maggio 2014 – dice Mara Loreti, responsabile WWF per il territorio gualdese – Riproporre ora, ancora una volta, un progetto di gassificazione a biomassa legnosa, è grave e non rispettosa delle persone”. Il WWF annuncia che si batterà insieme a cittadini e organizzazioni affinché altri tentativi non vengano messi in atto. “Non accetteremo mai impianti ‘puzzolenti’ che inquinano aria, suolo, sorgenti, e che minano in modo irreversibile la salute di chi abita questi luoghi! Con le neoplasie registrate stiamo battendo ogni record” – dicono dalla sede gualdese dell’associazione ecologista.
Mara Loreti evidenzia che le polveri sottili sono già molto alte e spesso si alzano i livelli limite consentiti senza combattere veramente la causa. Dopo aver fatto l’esempio dei rifiuti della zona di Vignavecchia e della cava di Pian delle Quaglie in cui secondo il WWF sono stati rilevate sostanze tossiche, torna alle caratteristiche degli impianti a biomasse che, secondo lei, sono “fortemente impattanti sul territorio, completamente scollati dalle caratteristiche ambientali e non sostenuti da risorse locali. Nulla viene al gualdese, se non rischi gravissimi per la sua salute a causa delle emissioni tossiche in un’atmosfera di cui siamo già ben serviti”. La Loreti cita il decreto legislativo 155 del 2012, che obbliga a mantenere la qualità dell’aria ambiente, laddove buona e migliorarla in altri casi.
“In questa fascia dell’Appennino si sta attivamente collaborando con le Amministrazioni comunali e la Regione dell’Umbria – continua la dottoressa Loreti – con 31 progetti Master Plan per valorizzare le potenzialità che solo questo luogo sa offrire: le attività legate all’ambiente naturale, alle attività artigianali, agricole-pastorali, alla enogastronomia, alle attività culturali, con le sue opere d’arte disperse nelle delicate frazioni e le cime delle montagne. Un magico insieme di preziosità che aspettano solo di essere offerte al turista, in un ambiente dove la salubrità, l’aria e l’acqua buona, giocano la carta vincente. Non è bruciando che dobbiamo produrre energia nella verde Umbria, anche perché esistono energia pulite, prendete esempio dai popoli che ora ci vendono petrolio e che sono già all’avanguardia per il solare. In Umbria abbiamo una produzione di Energia superiore a quella necessaria. Non abbiamo la necessità di bruciare legna in eccesso, semplicemente perché non c’é e non abbiamo la necessità di produrre elettricità”.
Secondo il WWF l’Umbria non può essere suddivisa in aree da inquinare e in aree da tutelare. “Dateci un solo motivo per poter sostenere un simile inaspettato impianto a Gualdo Tadino, noi abbiamo dati in abbondanza per renderle improponibili. Ora ci aspettiamo la risposta della amministrazioni locali”– conclude Mara Loreti.