Si era rifugiato nella sua casa di Scheggia il presunto omicida di Alessandro Vitaletti, l’insegnante di scuola media ucciso a coltellate nella serata di sabato scorso a Sassoferrato. Si tratta di un muratore calabrese di 55 anni sul quale il magistrato inquirente aveva spiccato un provvedimento di fermo. Portato nella caserma dei carabinieri a Sassoferrato, l’uomo è stato interrogato dal pm Serena Bizzarri alla presenza di un difensore d’ufficio, un avvocato del foro di Perugia.
Le motivazioni dell’efferato omicidio risiederebbero nella gelosia dell’uomo nei confronti del professore che, stando alle notizie riportate dalle agenzie, stava frequentando la sua ex moglie.
I due si sono incontrati per caso nella serata di sabato. Uscendo da un bar di Sassoferrato, il muratore ha notato Vitaletti che stava facendo benzina. Alcuni testimoni raccontano che si sarebbe avvicinato al professore urlando e brandendo un coltello, per poi colpirlo con oltre venti colpi e fuggire a bordo di un’auto.
Alessandro Vitaletti, che era separato, lascia due figli. Insegnava all’istituto comprensivo di Serra San Quirico ed era particolarmente conosciuto anche perché suo padre Domenico era stato uno storico preside di Sassoferrato. Sconvolta la comunità della cittadina marchigiana.