E’ stata una vittoria ai limiti dell’impossibile quella centrata da San Donato, che in questa edizione 2018 dei Giochi de le Porte ha fatto l’en plein: vittoria come miglior corteo storico in mattinata (un punto in più dato dalla giuria rispetto a San Facondino, terzo San Martino e quarto San Benedetto) e, quando ormai erano già calate le ombre della sera, la conquista del Palio di San Michele Arcangelo, il quattordicesimo della sua storia.
Un successo che è arrivato quando anche il più inguaribile degli ottimisti di fede giallobianca avrebbe faticato a scommettere un euro sulla vittoria del Palio. Dopo le prime due gare, infatti, San Donato si trovava staccato di ben 12 punti da San Benedetto e San Martino, che sembravano destinate a contendersi la conquista del prestigioso drappo realizzato dall’artista Paola Salvestrini. Non sarebbero bastate neanche due vittorie nelle restanti gare, in quanto, per mantenere accesa la fiammella della speranza, San Donato sarebbe potuto al massimo arrivare allo spareggio. Ma, affinché potesse accadere ciò, si sarebbero dovuti incastrare una serie di risultati delle altre Porte. E così è stato. Ma andiamo con ordine.
SUBITO EMOZIONI – La gara a carretto è stata l’antipasto che ha fatto sin da subito capire che questa edizione dei Giochi non sarebbe stata come le altre. Il somaro Gaspare di San Benedetto chiudeva in 2’02 dopo aver urtato con la ruota del carretto contro le transenne in fondo a via Calai. Di seguito Indio di San Facondino, il grande favorito della vigilia, emulava il portacolori gialloblù sbandando nella curva della fontanella Depretis. Il carretto andava quindi a sbattere sulle balle di protezione con il frenatore Simone Di Loreto che, in seguito all’urto, volava a terra rischiando di venire trascinato dal carretto. Fortunatamente si rialzava in piedi ma a quel punto gli era impossibile risalire sul carretto, che nel frattempo aveva ripreso la corsa. San Facondino, da regolamento, veniva così relegato all’ultimo posto essendo arrivato con il solo auriga al traguardo. Sfortunata la porta gialloverde dato che Indio, con il suo 1’58”, farà registrare il miglior tempo. Toccava poi a Intrigo di San Donato, ma il somaro giallobianco non spingeva come suo solito chiudendo in 2’09”. Ultimo a scendere in pista era Bruno di San Martino che, dopo aver toccato anche lui con il carretto le barriere di protezione poste davanti la Basilica di San Benedetto, terminava il percorso con lo stesso tempo di San Benedetto: 2’02”. A decidere erano quindi i centesimi di secondo, con la Porta giallorossa che sopravanzava di appena 12 quella gialloblù.
SAN BENEDETTO RISPONDE – Il tiro con la fionda vedeva il successo di Samuele Berardi di San Benedetto, unico fiondatore a concludere la serie con un perfetto 5 su 5. Alle sue spalle arrivava Mauro Tomassini di San Martino che si aggiudicava lo spareggio contro Robert Shahini di San Facondino dopo aver entrambi chiuso con un 4 su 5. Alessandro Lilli di San Donato non andava oltre 3 su 5. Così dopo le prime due gare, il destino dei Giochi 2018 sembrava orientato verso un testa a testa tra San Martino e San Benedetto, entrambe prime con 21 punti, e con le favorite della vigilia San Donato e San Facondino relegate a un ruolo di comprimarie trovandosi tutte e due a quota 9.
RISCOSSA SAN DONATO – A ridare speranza a San Donato era il tiro con l’arco. Marco Nati, reduce dalla recente convocazione in Nazionale, vinceva di una lunghezza la terza gara. 42 punti contro i 41 di Daniele Astolfi di San Benedetto. Un punto che alla fine ha fatto tutta la differenza del mondo. Dietro di loro Marco Marcantoni di San Martino con 31 e Luca Castagnoli di San Facondino con 16. Nonostante i risultati del tiro con l’arco, la classifica prima della gara a pelo dava ancora San Benedetto (30) e San Martino (27) in netto vantaggio per la conquista del Palio. Con San Facondino (12) ormai tagliato fuori, San Donato, con 21 punti, era tenuto a galla soltanto dalla matematica.
L’IMPOSSIBILE DIVENTA POSSIBILE – “Avevamo una possibilità su un milione”, ha detto alla fine il priore Roberto Cambiotti. In effetti, l’unica chance per la Porta giallobianca era arrivare allo spareggio, ma per strapparlo era possibile soltanto un unico ordine d’arrivo della corsa a pelo: vittoria di San Donato, secondo posto di San Facondino, terzo di San Martino e quarto di San Benedetto. Qualsiasi altra combinazione l’avrebbe messa fuori gioco. E l’arrivo in piazza, dopo una gara che aveva visto per larghi tratti San Martino e San Facondino contendersi la seconda posizione, è stato quello auspicato da San Donato. Giallobianchi allo spareggio con San Benedetto e San Martino, tutte a 33 punti.
IL TRIONFO – Come spesso accade nelle gare, chi arriva di rincorsa alla fine vince. E così è stato anche nei Giochi de le Porte, che per la seconda volta nella storia ha visto tre Porte contendersi il Palio allo spareggio, delineando allo stesso tempo la classifica definitiva. Intrigo a pelo, come nella gara precedente, ha confermato le proprie qualità portando a termine la “missione impossibile”, chiudendo di poco davanti a San Martino e San Benedetto. Il somaro giallobianco, che scrive un pezzo di storia dei Giochi sulla scia del suo genitore Pirandello, e il fantino Simone Collarini vengono portati in trionfo dai portaioli di San Donato per la più insperata conquista di un Palio e per questo ancora più bella.