Aurélie Filippetti – ex ministro della cultura nel governo francese, figlia di emigrati gualdesi nell’est della Francia, dice la sua in merito allo scontro tra il governo italiano e quello francese in un’intervista al “Corriere della sera” martedì scorso.
“È una crisi molto grave che mi rattrista. Francia e Italia, più che alleate, sono una famiglia, e questa lacerazione al suo interno mi sciocca”. Scrittrice e ministra socialista durante la presidenza Hollande, prima di entrare al ristorante italiano “Fulvio” nel Marais, Aurélie Filippetti parla di uno scontro verbale “senza precedenti in Europa dalla fine della Seconda guerra mondiale”.
Pur non essendo una sostenitrice del governo Macron, ne riconosce la legittimità democratica e attacca: “Certi politici usano la demagogia per fare della Francia un capro espiatorio” e definisce le parole dei due vice presidente italiani “brutali, ingiustificate, scorrette e inutili”.
La sua critica è aspra e non si limita a criticare Di Maio e Salvini per le loro dichiarazioni, ma ne ha anche per Conte che descrive come “un padre di famiglia che richiama all’ordine i bambini che hanno commesso stupidaggini».
Continua citando una battuta calcistica per spezzare i toni molto diretti: “Non capisco se questo linciaggio mediatico possa funzionare, in ogni caso mi auguro di no. È vero che la Francia ha vinto l’ultima Coppa del Mondo ma l’Italia ne ha vinte di più, non ci dovrebbero essere problemi. E avremmo molti interessi in comune da fare valere nei confronti di una Germania troppo legata all’austerity. Ci converrebbe stare insieme”.
Chiosa sottolineando che durante la sua esperienza nel governo Hollande si dimise proprio per una visione contrapposta dell’europa rispetto all’ex presidente francese, ma comunque sottolinea che la Francia non è l’unica responsabile della situazione attuale dell’Europa.
