Un modello di gestione dei rifiuti virtuoso che punti al massimo recupero della materia e restituisca all’Umbria la sua immagine di cuore verde d’Italia: queste le proposte che il Movimento 5 Stelle porta a Gualdo Tadino nel tavolo di confronto “Fabbrica dei Materiali Umbria – la transizione ecologica del ciclo dei rifiuti”.
L’appuntamento è per venerdì 17 giugno alle 21 presso la Mediateca del Museo Regionale dell’Emigrazione ‘Pietro Conti’ in via del Soprammuro per un momento di confronto e partecipazione con cittadini, associazioni, parti sociali che proseguirà in giro per l’Umbria anche nei mesi di luglio e settembre. A coordinare l’evento saranno il consigliere regionale Thomas De Luca e la senatrice Emma Pavanelli.
“Un inceneritore in Umbria è semplicemente illogico – spiega De Luca – un impianto dimensionato su 130 mila tonnellate (poi è stato comunicato dalla Regione che sarà di 160 mila, ndr) è al di sotto della soglia minima di sostenibilità economica, non a caso si parla con insistenza di un impianto interregionale da 400 mila tonnellate, tre volte più grande di quello ipotizzato a gennaio, tanto per capirci con la stessa capacità prevista per il nuovo inceneritore che il sindaco di Roma Gualtieri vuole costruire nella Capitale. Gli effetti sono già visibili. In tutto il mese di maggio a Roma sono state raccolte e avviate a trattamento più di 80 mila tonnellate di rifiuti indifferenziati, ovvero quasi 6 mila tonnellate in più rispetto allo stesso mese del 2021. Oltre all’impatto emissivo e sulla raccolta differenziato, invitiamo il sindaco di Gualdo Tadino che si è detto pronto a discutere senza approccio ideologico della possibilità di realizzare sul suo territorio il nuovo impianto, a riflettere sugli effetti del transito di almeno 20 mila mezzi pesanti ogni anno: 90 tir al giorno contando solo quelli lavorativi, praticamente un transito ogni 4 minuti. Ci chiediamo come sia possibile sostenere un impianto di incenerimento che manderebbe in discarica 30.000 tonnellate, esattamente il doppio dei rifiuti di un sistema incentrato sul massimo recupero di materia.“
De Luca ha commentato anche il Piano regionale dei Rifiuti presentato oggi dalla giunta regionale, andandoci giù particolarmente duro: “Come un’orda di lanzichenecchi la destra è pronta a saccheggiare l’Umbria trasformandola nel cuore incenerito d’Italia – ha detto il capogruppo pentastellato in Regione, nonché coordinatore regionale – Proprio nel giorno in cui a Roma brucia l’impianto di Malagrotta, in Umbria arriva l’annuncio della chiusura degli impianti di trattamento meccanico biologico. Ecco la volontà di far fallire la raccolta differenziata con gravi perdite occupazionali allo scopo di bruciare direttamente rifiuti.”
“Il vicepresidente dell’Umbria e assessore all’ambiente Morroni getta definitivamente la maschera sulle intenzioni della giunta Tesei di spingere l’Umbria verso il disastro finanziario, sociale, economico e ambientale – ha detto ancora De Luca – Il nuovo inceneritore da 160 mila tonnellate, ha annunciato in pompa magna Morroni, dovrà essere pronto entro il 1° gennaio 2028. Con due anni di anticipo rispetto al previsto, quindi, che avranno l’effetto di avvicinare ancor prima l’Umbria, una volta cuore verde d’Italia, all’onta di diventare il cuore nero dell’incenerimento, spingendola verso il baratro dell’emergenza rifiuti con l’esaurimento delle discariche riempite da ceneri e scorie. Un Piano che contrasta totalmente con tutto ciò che la destra umbra, a partire dal duo Zaffini-Nevi, aveva predicato sull’utilizzo di rifiuti nei cementifici, rifiuti che saranno comunque bruciati come combustibile ma che verranno importati da fuori. Il paradosso demenziale di una scelta scellerata.”