Lunedì 1 luglio Gualdo Tadino celebrerà l’ottantesimo anniversario dell’eccidio di Piazza Martiri della Libertà.
Un tragico evento che ha segnato la storia della città, una data che ormai da più di un decennio è stata istituzionalizzata dal Comune di Gualdo Tadino con l’obiettivo di non dimenticare quel terribile atto e che quest’anno assume un valore ancora più particolare ed importante.
Per onorare al meglio la memoria dei martiri e ricordare l’eccidio a 80 anni dai terribili fatti, l’amministrazione comunale di Gualdo Tadino ha organizzato una mattinata di riflessione e celebrazioni in collaborazione con l’Associazione Educare alla Vita Buona, l’Istituto “Raffaele Casimiri” e la Fondazione Perugia, nell’ambito delle attività del Progetto Meet.
Alle 9.30, presso il teatro Don Bosco, si terrà un incontro con gli oltre duecento ragazzi del Grest al quale parteciperanno il sindaco Massimiliano Presciutti, il professor Giovanni Carlotti, referente del progetto Meet, e il professor Gianni Paoletti docente di Storia e Filosofia presso l’Istituto Casimiri.
A seguire i ragazzi, insieme ai loro animatori e aiuto animatori, si recheranno in corteo verso Piazza Martiri dove verrà deposta una corona di alloro presso il Monumento ai Caduti.
LA STORIA – Il 1 luglio 1944 quattro partigiani gualdesi, Corradino Anastasi, Riccardo Travaglia, Alessandrino Busetto e Giuseppe Iacopetti, furono fucilati dai nazisti in ritirata sul fianco della chiesa di San Francesco, appena quattro giorni prima della liberazione della città.
La piazza, che all’epoca era intitolata a Vittorio Emanuele II, prese l’attuale nome proprio in ricordo di quella tragedia.
“Dopo il bombardamento, cominciò il rastrellamento: pattuglie perlustrarono la montagna; alcune tenendosi sulla sommità, altre abbassandosi in direzioni diverse; il rastrellamento durò tutta la giornata; vennero catturati i patrioti: s. ten. Busetto Alessandrino e Jacopetti Giuseppe.
La notte, mentre alcuni riuscirono a rifugiarsi nelle prime case del paese, il Comandante e i patrioti, s. ten. Marionni Mario, Gaudenzi Antonio e Concolato Sergio, filtravano attraverso le truppe nemiche, forzando lo sbarramento, dirigendosi succesivamente verso Campodonico-Serradica; nei pressi di Belvedere riuscirono a svincolarsi da una pattuglia, ivi appostata, e, inseguiti, a mettersi in salvo verso Lentino.
Nei pressi di Gualdo Tadino vennero presi due collaboratori dei patrioti: Travaglia Riccardo e Anastasi Corradino. I quattro prigionieri vennero condotti al Comando tedesco, il quale impose loro di dichiarare chi erano i capi dei patrioti.
Busetto e Iacopetti si rifiutarono categoricamente di parlare, né valsero minacce e percosse a farli recedere dal loro contegno.
A Iacopetti fu rotta la mascella destra con un colpo di moschetto.
I quattro vennero condotti sulla piazza principale di Gualdo Tadino e allineati di fianco alla chiesa di S. Francesco; 50 civili, donne e bambini, vennero obbligati ad assistere alla macabra scena.
Alle ore 20,45, i quattro patrioti caddero sotto le raffiche della mitraglia, al grido di “VIVA L’ITALIA”.
(da gualdograndeguerra.com – Relazione dell’attività svolta dal “Gruppo di Azione Antifascista” di Gualdo Tadino)