Il liceo “Frezzi-Beata Angela” di Foligno ha illustrato questa mattina le novità che faranno parte della offerta formativa del prestigioso liceo per l’anno scolastico 2025/2026.
La nuova dirigente scolastica Maria Marinangeli è in sella da qualche mese e già al “Frezzi” si respira aria di rivoluzione. La blasonata scuola folignate, in conferenza stampa con la dirigente e il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Sergio Repetto, ha presentato tutte le novità. Una vera e propria “virata”.
“Il coraggio di lanciare il liceo Made in Italy ce l’ha avuto per prima la preside Marinangeli e il gruppo di Foligno, a cui va dato atto del coraggio e della volontà di mettersi in gioco, studiando e lavorando per proporre una assoluta novità“, ha detto Repetto ripercorrendo la nascita dello speciale indirizzo.
Tre le principali novità presentate dalla scuola folignate vi è l’entrata del liceo classico nella Rete nazionale dei licei classici. Questo comporterà un’iscrizione, ma anche essere inseriti nella Rete nazionale che metterà in campo la Notte nazionale del liceo, il prossimo 4 aprile, e l’anteprima di novembre.
Questo ultimo appuntamento andrà in scena il 29 novembre, dalle 16 alle 18, tra Palazzo Trinci e piazza della Repubblica.
Varata ufficialmente, per il prossimo anno scolastico, la settimana corta. “Era un tema molto caldo – ha spiegato Marinangeli – che siamo riusciti a mettere a sistema”.
L’orario torna ad essere ordinamentale, con gli approfondimenti che potranno essere scelti dai ragazzi secondo le proprie passioni e i propri interessi.
Terza novità è il liceo Made in Italy che a Foligno avrà una curvatura “Musicale e industria culturale“. “Siamo l’unica scuola umbra ad aver aderito – ha detto la dirigente Marinangeli spiegando il processo che ha portato alla messa a fuoco dell’indirizzo – Abbiamo riguardato la storia del liceo, che ha avuto nel suo lungo corso anche apprezzati musicofili, come ad esempio il prof. Antonino Scarcella, già Preside del nostro Liceo prima di accedere ai ruoli della docenza universitaria presso l’Ateneo perugino. Abbiamo analizzato il territorio, già profondamente attento alle filiere dell’agroalimentare, della moda e dell’aeronautica. Abbiamo quindi capito che avremmo potuto mettere a fuoco la vocazione del liceo con un indirizzo sull’industria culturale, in modo particolare sulla musica, sugli eventi, e sulla cultura“.
I ragazzi che si diplomeranno al “Frezzi” acquisiranno competenze su gestione e organizzazione di eventi, giornalista e critico musicale, giornalista esperto in marketing, event manager, promotore di eventi culturali, blogger e influencer nel settore della promozione musicale, social media manager nel settore turistico.
Il nuovo Liceo avrà degli approfondimenti strutturali nel primo biennio, dove al curricolo verranno aggiunte ore di Laboratorio musicale e Marketing e laboratorio per progettazione e realizzazione di eventi musicali ed artistici. La lingua studiata, come seconda lingua dopo l’inglese sarà il tedesco per il profondo legame che esiste fra le due culture, proprio in tema musicale.
Il nuovo Liceo del made in Italy, con tale curvatura, ha dichiarato la Marinangeli in conferenza stampa, è il frutto di un grandissimo lavoro di squadra dei docenti, che la dirigente non ha mai finito di ringraziare, ed è un nuovo indirizzo che fonde le competenze imprenditoriali delle scienze economiche e giuridiche con quelle lato sensu ‘culturali’ proprie delle discipline umanistiche nell’ottica della valorizzazione, della promozione e della tutela delle eccellenze italiane di ogni settore produttivo.
“Il made in Italy, oltre ad essere un marchio che rende il nostro Paese riconoscibile in tutto il mondo in termini di stile, creatività, originalità, fantasia e qualità del prodotto, riassume l’identità e la ricchezza del nostro territorio – è stato evidenziato – La riconoscibilità dell’Italian life style in diversi settori, dalla musica al teatro, dai beni culturali al cibo alla moda, dall’arredamento all’automobile, dal cinema all’artigianato, rappresenta infatti un vero punto di forza per l’economia italiana.”
La preside Marinangeli ha poi concluso: “Mancava un percorso volto a potenziare la formazione relativa agli aspetti culturali e comunicativi delle produzioni di eccellenza. L’interconnessione tra le discipline umanistiche, le scienze economico-giuridiche e le STEM consentirà pertanto agli alunni di analizzare criticamente gli scenari storico-geografici, artistici, musicali e culturali che sono alla base del tessuto produttivo del Paese. La conoscenza approfondita dell’evoluzione storica e industriale dei settori produttivi del made in Italy risulta infatti essenziale per comunicare, narrare e promuovere efficacemente i nostri brand nel mondo.”