La popolazione straniera continua a diminuire nei comuni dell’Alto Chiascio, un trend che, insieme al calo della popolazione indigena, contribuisce ad aggravare l’inverno demografico della zona.
Questo è quanto emerge dal censimento annuale degli immigrati presentato dal circolo Acli Ora et Labora di Fossato di Vico, che analizza i dati degli immigrati regolarmente residenti al 31 dicembre 2023 nei comuni di Gubbio, Gualdo Tadino, Nocera Umbra, Valfabbrica, Fossato di Vico, Sigillo, Costacciaro e Scheggia e Pascelupo.
I NUMERI
Secondo i dati illustrati dal consigliere provinciale delle Acli, Sante Pirrami, gli stranieri residenti nei comuni dell’Alto Chiascio sono 4.808, pari al 7,9% della popolazione totale di 61.012 abitanti. Questo dato segna una flessione dello 0,1% rispetto al 2022 e conferma un calo costante rispetto agli anni precedenti. Dal 2011, la percentuale di stranieri è passata dal 9,6% al 7,9%, con un picco massimo del 9,9% toccato nel 2014.
Il comune con la maggiore incidenza di stranieri rimane Fossato di Vico (13,4%), seguito da Nocera Umbra (10,5%) e Valfabbrica (9,3%). Al contrario, Scheggia e Pascelupo registra la percentuale più bassa (5,2%). Tra i comuni, solo Sigillo ha visto un lieve aumento dello 0,1% rispetto al 2011.
Comune Popolazione Stranieri Percentuale COSTACCIARO 1.062 72 6,78 FOSSATO DI VICO 2.668 358 13,41 GUALDO TADINO 14.384 1.320 9,17 GUBBIO 30.569 1.972 6,45 SIGILLO 2.328 140 6,01 NOCERA UMBRA 5.541 580 10,47 SCHEGGIA E PASCELUPO 1.254 65 5,18 VALFABBRICA 3.226 301 9,33
Le donne rappresentano il 58% della popolazione immigrata, mentre la fascia d’età prevalente è quella tra i 41 e i 60 anni (34%), seguita da quella tra i 19 e i 40 anni (33%). Le nazionalità più rappresentate sono la rumena (17,9%), la marocchina (9,5%) e l’ucraina (7,3%).
Nelle scuole, Fossato di Vico ha la più alta percentuale di alunni stranieri (22,4%), seguito da Nocera Umbra (20%) e Valfabbrica (16,2%). Tra gli studenti, la comunità marocchina è la più numerosa (21,9%), seguita dagli albanesi (14,7%) e dai nigeriani (5,1%).
QUADRO DEMOGRAFICO PREOCCUPANTE PER LA FASCIA APPENNINICA
Il calo della popolazione straniera, insieme a quello della popolazione indigena, evidenzia una crescente fragilità demografica per l’area appenninica. La diminuzione degli abitanti potrebbe compromettere la sostenibilità di servizi essenziali, come le scuole, e aggravare ulteriormente lo spopolamento.
Nel corso dell’evento, il sociologo Paolo Montesperelli ha sottolineato come l’immigrazione, spesso fraintesa come un problema emergenziale, rappresenti invece una risorsa per contrastare l’inverno demografico. Gli immigrati regolari, infatti, contribuiscono a mantenere viva l’economia locale, soprattutto nelle aree interne, e svolgono un ruolo fondamentale nel lavoro di cura e assistenza agli anziani.
Il vescovo di Gubbio e Città di Castello, monsignor Luciano Paolucci Bedini, ha invitato a creare un tavolo permanente tra amministrazioni comunali, Caritas e associazioni per analizzare i dati demografici e sviluppare politiche mirate.
Erano presenti all’iniziativa aclista il sindaco di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti, l’assessore alle politiche sociali del Comune di Gubbio Lucia Rughi, l’assessore del Comune di Fossato di Vico Annalisa Gnagni insieme al consigliere Valerio Vantaggi, il direttore generale della Fondazione Perugia Fabrizio Stazi, la vicepresidente provinciale delle Acli Marta Ginettelli e la consigliera provinciale Izaura Puka.
La serata si è conclusa con la celebrazione di una messa da parte del vescovo Paolucci Bedini insieme al parroco fossatano don Raniero Menghini. Al termine sono stati ricordati Serafino Pettinelli, tramite uno scritto dell’ex procuratore della repubblica di Perugia Nicola Miriano letto da Anna Minelli, e Giampiero Bedini, ricordato dalla direttrice di Trg Cinzia Tini.