Dopo quasi tre anni di fermo la Saxa Gualdo torna a produrre. Nei giorni scorsi è stato riacceso uno dei forni a ciclo continuo nello stabilimento gualdese, segnando la ripresa della produzione industriale. Un segnale importante, che porta con sé la riattivazione di una cinquantina di posti di lavoro, poco più della metà degli attuali 93 dipendenti.
Lo stop alla produzione era arrivato nell’agosto 2022, quando l’azienda fu costretta a spegnere i forni a causa dell’abnorme aumento dei costi energetici. Una situazione insostenibile che aveva portato quasi tutti i 98 dipendenti dell’epoca ad essere collocati in cassa integrazione. Da allora il futuro dello stabilimento è rimasto in bilico con l’apertura della vertenza al Mise.
La riattivazione del forno è il primo passo verso una possibile ripartenza più ampia. “Un segnale incoraggiante per i lavoratori, le loro famiglie e il territorio – ha commentato il sindaco di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti, che ha visitato lo stabilimento in occasione della riaccensione del forno – La strada sarà ancora lunga e tortuosa, ma intanto abbiamo ripreso il cammino, che era la cosa più importante”.
La comunicazione della riaccensione di un forno nel sito gualdese a giugno 2025 era stata data dall’azienda lo scorso novembre durante un incontro ministeriale nell’ambito della vertenza Saxa Grestone e confermata nel tavolo di marzo presso il Ministero dello Sviluppo Economico.
In quell’occasione era stata anche annunciata la cessione del ramo d’azienda relativo allo stabilimento di Anagni, che non produrrà più ceramica da esterno green. La produzione di questo tipo di materiale verrà concentrata nei poli di Roccasecca e Gualdo Tadino.