Lunedì 6 ottobre al via in Umbria la campagna di vaccinazione antinfluenzale

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Partirà lunedì 6 ottobre la campagna vaccinale antinfluenzale 2025-2026 della Regione Umbria.

Lo ha annunciato la presidente Stefania Proietti, sottolineando l’importanza strategica della prevenzione per la tutela della salute pubblica.

La vaccinazione antinfluenzale rappresenta uno strumento fondamentale per proteggere la popolazione, in particolare le persone più fragili e vulnerabili” – ha detto la presidente della Regione Umbria.

Anche quest’anno invitiamo tutta la cittadinanza a cogliere questa opportunità di prevenzione, che ci ha permesso di raggiungere risultati straordinari a livello nazionale, grazie alla consapevolezza dei cittadini e all’eccellente lavoro svolto dai nostri medici di medicina generale, dai pediatri di libera scelta e da tutti i professionisti della prevenzione. Il loro impegno quotidiano è il vero motore della nostra campagna di prevenzione”, ha concluso Proietti.

La campagna, oltre alla vaccinazione antinfluenzale, include anche i vaccini anti-Covid, anti-pneumococcico, contro l’herpes zoster e da quest’anno anche anti-HPV (contro il virus del papilloma umano) per pazienti oncologici.

Ogni cittadino può rivolgersi al proprio medico di medicina generale o pediatra di libera scelta, che fornirà tutte le informazioni necessarie e somministrerà il vaccino presso: il proprio ambulatorio, agli ambulatori distrettuali della Asl o al domicilio degli assistiti non autosufficienti.

È infine utile ricordare che la vaccinazione antinfluenzale è gratuita e fortemente raccomandata per:

• persone dai 60 anni di età

• bambini tra i 6 mesi e i 6 anni compiuti

• medici e personale sanitario, anche volontario

• tutti i lavoratori essenziali dell’area sanitaria

Contemporaneamente è anche iniziata la campagna di immunizzazione contro il virus respiratorio sinciziale per una protezione gratuita per neonati e bambini.

Il Vrs rappresenta una delle principali cause di infezioni delle vie respiratorie inferiori nei bambini e provoca ogni anno migliaia di ricoveri pediatrici per bronchiolite e polmonite. L’infezione può diventare particolarmente pericolosa nei primi mesi di vita, quando il sistema immunitario è ancora in fase di sviluppo. Il trattamento è su base volontaria e previo consenso dei genitori.

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Redazione Gualdo News
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