E’ di questi giorni la notizia dell‘accordo dei sindaci dell’Alto Chiascio nell’indicare Gubbio quale sede che vedrà la riapertura dell’ufficio del Giudice di Pace e subito arrivano le prime reazioni politiche. Gianluca Graciolini, segretario della sezione gualdese de L’Altra Europa con Tsipras, nel rilevare di essere stato tre anni fa “il primo a lanciare l’allarme sulla chiusura dell’Ufficio del Giudice di pace di Gualdo Tadino”, bolla senza mezzi termini come “uno scippo” per la città di Gualdo Tadino l’ubicazione nella città dei Ceri del ripristinando ufficio giudiziario.
“Oggi si viene a sapere che l’Ufficio territoriale del Giudice di Pace è salvo grazie ad un accordo tra i Comuni dell’Alto Chiascio – evidenzia in una nota l’esponente de L’Altra Europa – Fin qui tutto bene. La stravaganza è che riapre a Gubbio. Io non posso certo essere tacciato di becero ed antiquato campanilismo, ma questa storia ha davvero dell’incredibile: tre anni di finzioni e di bagarre per chiudere un ufficio che c’era e che poteva benissimo servire lo stesso territorio per trasferirlo nella città vicina (come io vado a Gubbio per pratiche Inps e tanto altro o a Città di Castello per un esame specialistico, così uno di Gubbio può venire a Gualdo per una piccola causa). Un altro scippo, dunque, ai danni nella nostra città. Un gioco dell’oca molto particolare: ma è il gioco cui ci ha abituato il Pd in Umbria, quello del furor territorialis e della legge del più forte.”