Comunanza: “Rizzo portavoce del Capitale”

Nadia Monacelli
GUALDO TADINO – La Comunanza Agraria Appennino Gualdese non ci sta e, con una missiva indirizzata a Sergio Rizzo, controbatte quanto scritto ieri dal celebre giornalista sulla prima pagina del Corriere della Sera in merito alla querelle con Rocchetta S.pA.
 
Lo fa parlando addirittura a nome di tutti gli abitanti di Gualdo Tadino. “Perchè sono l’altra parte che avrebbe dovuto interpellare, prima di occuparsi delle questioni di una multinazionale con innegabili mezzi economici” – dicono dall’Ente.
 
L’Ente Comunanza Agraria rappresenta la pluralità dei proprietari e ha il possesso e la gestione delle terre – scrive la presidente Nadia Monacelli a Sergio Rizzo – e il dominio collettivo non è un ‘medievale diritto’, ma una reale forma di proprietà, la terza garantita dall’ordinamento giuridico Italiano. Un solo gualdese, in qualità di proprietario del fondo ed usufruttuario perpetuo, avrebbe da solo potuto fare  tutto quello che fino ad ora ha fatto la Comunanza“.
 
Per l’Ente presieduto dalla Monacelli, la legge impone alla Comunanza Agraria di difendere un patrimonio che deve essere trasmesso alle generazioni future. Poi elenca le ragioni del ricorso al Tar citato da Rizzo.
 
Secondo la Comunanza è assente la procedura di gara per la proroga di concessione di acqua minerale, l’occupazione dei suoli non ha portato ad indennizzi per la collettività e non ci sono studi di bacino per gli aumentati prelievi. Sulla sistemazione dell’area devastata dall’alluvione del 2013: “Non è una gentile concessione di Rocchetta agli abitanti di Gualdo Tadino a fronte di più corposi prelievi di acqua – recita la missiva – ma un obbligo posto a carico del concessionario come manutenzione straordinaria”.
 
Sentire l’altra parte – continua la Comunanza – le avrebbe permesso di avere una più ampia visione. Avrebbe saputo, che solo qualche anno fa con ricorsi vinti al TAR e confermati fino al Consiglio di Stato, per molte delle motivazioni sopra riportate, sono stati condannati medesimi attori privati e rappresentanti di Enti Pubblici“. 
 
La Comunanza conclude la missiva etichettando il celebre giornalista-scrittore anticasta Sergio Rizzo e il Corriere della Sera come dei ‘portavoce del capitale’.
Non accettiamo condizionamenti di alcun genere e continueremo a dissociarci dal capitale e dai suoi portavoce che gettano discredito sulle istituzioni – questa la chiusa della Comunanza, che annuncia anche di aver inviato al quotidiano di via Solferino diretto da Luciano Fontana, una richiesta di rettifica a norma di legge.
 
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Redazione Gualdo News
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