GUALDO TADINO – Un tavolo di lavoro per discutere sul tema del bullismo e di tutte le questioni ad esso collegate. E’ quello che si è svolto stamane presso la sala consiliare del municipio di Gualdo Tadino. E’ stato il terzo organizzato negli ultimi mesi ed ha visto la presenza di studenti, genitori, forze dell’ordine, Asl, Asad e del sindaco Massimiliano Presciutti.
“Il compito che ci siamo dati con questi incontri – ha detto Presciutti all’inizio del dibattito – è quello di condividere strumenti e strategie per cercare di trovare soluzioni per porre un freno al bullismo, che è un fenomeno in espansione presente nelle cronache di tutti i giorni. Si è iniziato a lavorare già da qualche tempo in questa direzione in sinergia tra scuola, forze dell’ordine, Amministrazione Comunale, genitori e studenti per creare una rete”.
I Carabinieri hanno iniziato ad affrontare il tema con incontri informativi nelle classi con ragazzi e professori. Questi proseguiranno fino a fine anno scolastico e anche in quello 2017-2018. In questo modo i giovani possono avere più fiducia anche nelle forze dell’ordine e in caso di necessità parlare con loro anche al di fuori della scuola. Anche Usl, Asad stanno portando avanti progetti nel territorio e sono a disposizione di studenti e genitori per affrontare eventuali problematiche.
“Tutte queste competenze vengono così messe in rete – ha continuato il sindaco – con l’obiettivo di creare prevenzione sulla questione. Chiediamo per questo a genitori, studenti e professori di essere parte attiva rispetto a questo tema. Ovviamente è opportuno, quando si parla di bullismo, agire nel giusto modo e non ingigantire le questioni al fine solo di fare notizia. Il bullismo va affrontato e non sottaciuto e la rete ha il fine di aiutare a prevenire e risolvere eventuali disagi”.
Francesca Pinna, dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo ha sottolineato come la fiducia tra le parti possa essere un incentivo a denunciare il problema: “Nelle nostre scuole abbiamo coinvolto anche i genitori sull’argomento attraverso degli incontri. I genitori ci hanno fatto osservazioni importanti che abbiamo raccolto. Ringrazio le forze dell’ordine che stanno sempre più entrando nelle scuole e ascoltano sia gli studenti che gli insegnanti. Da quando tutti insieme abbiamo iniziato a parlare in maniera esplicita di questi temi ho notato che c’è meno resistenza da parte di genitori ed alunni sul tema del bullismo. Si è creato un rapporto di fiducia e questo è già un passo in avanti”.
La docente dell’istituto “Casimiri” Angela Codignoni ha proposto la sottoscrizione di un protocollo di osservazione per rilevare eventuali comportamenti di bullismo. “Oggi abbiamo portato a questo tavolo anche i ragazzi per far emergere le loro esperienze. Tutti dovrebbero attualizzare uno stesso percorso, se ci fosse un protocollo da prendere d’esempio questo sarebbe d’aiuto per capire se c’è bullismo o no. Chiediamo pertanto di elaborare un protocollo di osservazione per rilevare come si sta a scuola. Occorre far percepire ai ragazzi che la scuola e le Forze dell’ordine sono una rete di cui si può e si deve avere fiducia”.
“Sia al Liceo che in altre scuole esistono fenomeni più o meno gravi di bullismo – ha detto un alunno del Casimiri – Noi studenti li vediamo, ma spesso abbiamo paura di raccontarli ai professori, ai genitori o agli adulti. Da questo punto di vista dobbiamo cercare di aprirci di più e parlarne sia a scuola, sia a casa sia con le forze dell’ordine. Può essere sicuramente interessante l’idea di creare uno sportello sul tema del bullismo, gestito anche da noi studenti che siamo i primi a subire questi comportamenti”.
Il Comandante dei Carabinieri della Stazione di Gualdo Tadino, Simone Mattei, ha invece posto l’accento sulla difficoltà da parte dei genitori di capire se un figlio è vittima di bullismo o meno: “Non è facile capire se un ragazzo è vittima di bullismo perché ogni persona reagisce in modo diverso ed ha un suo carattere. Suggerisco ad un genitore, quando vede in suo figlio qualcosa che non va, di chiedere alla scuola come si comporta. Noto con piacere che i ragazzi oggi hanno fatto emergere discussioni molto interessanti e anche l’iniziativa di creare uno sportello apposito è estremamente positiva. Come Carabinieri c’è la nostra disponibilità a parlare con i ragazzi e i genitori”.
Antonella Micheletti della Asl Umbria 1 ha raccontato l’esperienza che la Azienda Sanitaria sta portando avanti attraverso dei progetti realizzati nelle scuole. “Come Usl e come Regione sono partiti una serie di progetti realizzati in sinergia con le scuole sul tema del bullismo. Abbiamo chiesto alle scuole di lavorare per creare un protocollo. Si tratta di tre progetti che servono per inserire metodologie di ascolto reciproco nelle scuole. L’obiettivo è creare una rete su questi temi. Se ci sono disagi, sia chi fa il bullo sia chi viene bullizzato deve essere ascoltato ed aiutato. Sottoscrivere un protocollo serve a responsabilizzare la comunità sul problema. Occorre allearci insieme e trovare risposte”.
“C’è soddisfazione nel vedere questa attenzione al problema – ha detto il presidente del consiglio d’istituto Gianluca Graciolini – Il lavoro iniziato mesi fa sta iniziando a dare dei risultati. La riunione di oggi segue quella fatta una settimana fa con i genitori dell’Istituto Comprensivo. L’obiettivo del coinvolgimento diretto dei genitori vedo che si sta concretizzando. Mi congratulo per l’iniziativa svolta dall’Istituto Casimiri e con i ragazzi presenti questa mattina che ci stanno raccontando la loro esperienza. Questa è la strada da percorrere”.
“L’obiettivo di questi incontri – ha concluso il primo cittadino – è quello di condividere strategie e trovare soluzioni sul tema, grazie anche all’aiuto di studenti e genitori. Oggi con la loro presenza questo è avvenuto. Su questi temi l’amministrazione comunale pensa che un modo per aiutare ragazzi e famiglie può essere quello di concedere spazi pubblici per svolgere anche attività extra scolastiche. L’investimento è quello di mettere a disposizione di studenti e genitori queste iniziativa per crescere come comunità, alla quale chiedo di non fare troppo clamore su certi episodi. Il clamore infatti non avvicina ma allontana. Dobbiamo imparare a gestire insieme questi argomenti, perché solo così possiamo risolvere le questioni. Parlare nei mass media di Gualdo Tadino come città violenta, non aiuta. Occorre informare, ma non ingigantire le questioni, che per questo non vanno banalizzate. Aiutiamo le forze dell’ordine a costruire una barriera protettiva”.