L’esponente gualdese del Partito di Rifondazione Comunista, Gianluca Graciolini, interviene sulla gara per l’affidamento della gestione dell’asilo nido comunale “Peter Pan”, ma in generale sulla nuova organizzazione della gestione di procedure di gare prevista dal decreto legge 66 del 2014, che di fatto affida ad un’unica stazione appaltante tutte le suddette procedure.
“È giusto affidare l’asilo nido comunale con la logica del ribasso? – si chiede Graciolini – Gli effetti del disegno politico neocentralista e neoliberale di drastica riduzione delle autonomie locali nelle loro risorse e nei loro strumenti di programmazione possono essere ravvisati, nella nostra Città, nella vicenda della gara per l’affidamento della gestione dell’asilo nido comunale“.
Il rischio, secondo PRC, è vedere assegnato il servizio ad una cooperativa di fuori regione. “E’ in atto la soppressione di ogni margine di autonomia decisionale negli Enti locali, sempre più stretti nella morsa dei tagli e del Patto di stabilità e costretti a ricorrere a gare al massimo ribasso. Questo per i lavori di manutenzione di strade, impianti e altre infrastrutture, come, addirittura e con conseguenze ulteriormente disdicevoli, per i servizi alla persona“.
Per Graciolini tutto questo ha portato ad uno scadimento dei servizi ai cittadini e al progressivo smantellamento della dignità e dei diritti del lavoro.
Sono state “scelte politiche di dubbia lungimiranza” – secondo il segretario di PRC – quelle che hanno completamente esautorato il comune di Gualdo Tadino da qualsivoglia possibilità di valutare e intervenire nell’aggiudicazione dell’appalto. Questo a causa del decreto legislativo già citato.
C’è chi ha scelto un’altra strada, ed è il comune di Umbertide. “Pur nel rispetto rigoroso della normativa l’amministrazione tiberina ha optato per l’istituzione in forma associata di una Centrale Unica di Committenza tra i Comuni di Umbertide, Montone e Lisciano Niccone di cui lo stesso Comune di Umbertide è Comune capofila. Il nostro avrebbe potuto fare altrettanto, magari con gli altri Comuni della fascia appenninica, per continuare a garantirsi la piena facoltà di decidere sui servizi erogati ai propri cittadini, nel proprio territorio“.
“Nel caso in questione va infine annotato – ricorda Gianluca Graciolini – che all’interno della Commissione istituita per valutare le offerte della gara per l’aggiudicazione della gestione degli asili nido comunali di Gubbio e di Gualdo Tadino non c’era nessun funzionario del Comune di Gualdo. Non è una questione di bieco campanilismo, per quanto, se volessimo trarre un bilancio da queste fantomatiche politiche umbre di area vasta, non potremmo sentirci granché lusingati: scuole, sedi giudiziarie, sanità, rifiuti ed ora anche servizi sociali; tutte questioni preda di “furor territorialis”, in balia della legge del più forte o del più furbo, per cui la nostra Città ha progressivamente perso pezzi, per l’assenza totale di una pianificazione regionale seria, autorevole ed equa“.
“E’ normale che a decidere per le sorti di un servizio alla persona non vi sia stato alcun tecnico che vantasse approfondite basi di conoscenza del contesto locale? Graciolini prova a rispondere: “Questa è una domanda immeritevole di replica per chi fa della competizione e del libero mercato l’unico metro di misura dell’organizzazione economica e sociale. E’ altresì una domanda oziosa per quegli amministratori che si fanno paladini di questa deteriore ideologia e si trincerano tra le gonne della burocrazia. Ed è una domanda che non si fanno questi pubblici amministratori del PD allorquando si ritrovano ben tradotta una pervicace volontà politica di riduzione delle risorse per il welfare“.
“E’ giusto – si chiede infine il segretario PRC – affidare la gestione di un asilo nido premiando in senso assoluto un’offerta economica al ribasso? Con l’utilizzo di una determinata formula matematica è stato possibile far sì che si premiasse la riduzione del ‘costo per bambino’ e quindi il costo del personale che nel caso dell’asilo nido di Gualdo ha l’incidenza maggiore, piuttosto che la qualità complessiva del progetto. Che succederà? Si taglieranno gli stipendi e le ore delle lavoratrici e dei lavoratori? Si aggiungeranno ore di lavoro volontario? Per noi che aborriamo questa logica anche nel caso dei lavori per una strada, la risposta è che non è né socialmente giusto, né economicamente razionale, né politicamente accettabile.
Non si dà a gestire un asilo nido al ribasso, rischiando di comprometterne la qualità del servizio e i diritti di chi ci lavora”
“La competizione cui ci piacerebbe sempre assistere nell’aggiudicazione dei servizi alla persona dovrebbe essere misurata col criterio del massimo rialzo – conclude Gianluca Graciolini – premiando chi garantisce il lavoro, la continuità ed i più appropriati standard delle prestazioni. Basta, quindi, con la logica neoliberista del massimo ribasso“.
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