Il terzo Simposio del Rinascimento Eclettico visto da una studentessa

Riceviamo e volentieri pubblichiamo un articolo a firma di Melania El Khayat, studentessa della 4′ C del Liceo Scientifico “Casimiri” di Gualdo Tadino, sul terzo Simposio del Rinascimento Eclettico.

«Sono Alessandro Tinterri, ma mi faccio chiamare anche Il Genovino». Sono queste le parole con cui l’illustre docente ha dato inizio al suo seminario, parlando proprio della “vita da pendolare” tra Genova, sua città natale, e Perugia, dove attualmente è docente di Storia del Teatro e dello Spettacolo, all’Università.

Il professor Tinterri, infatti, ha dato lustro alla città di Gualdo Tadino con il terzo convegno dei Simposi, una serie di quattro incontri tenuti da stimati relatori su tematiche di ambito filosofico, architettonico, letterario e musicale. Questi incontri fanno parte del “Rinascimento Eclettico”, progetto che, infatti, si propone di esaminare gli aspetti del periodo storico rinascimentale che hanno influito sulla realtà gualdese.

Dunque, il 26 ottobre, presso lo scenario suggestivo della Rocca Flea, in una stanza gremita di un pubblico qualificato e interessato, il professore, introdotto dalla docente Oriana Scapeccia dell’Istituto Casimiri di Gualdo, ha trattato degli aspetti del teatro rinascimentale della Commedia dell’Arte fino a giungere dei Sei personaggi di Pirandello.

Con grande maestria e capacità di sintesi, il docente porta gli astanti in un mirabile viaggio alla scoperta del teatro occidentale che parte da 2500 anni fa, proprio con la nascita del teatro greco, e parla della figura dell’attore come anello di congiunzione tra teatro classico e contemporaneo. Infatti, gli attori della Commedia dell’Arte, considerati ambasciatori dell’italianità all’estero, si spostavano di loco in loco: ciò, ancora oggi, caratterizza il teatro italiano, a differenza di altre realtà teatrali stanzianti. Si arriva poi al Novecento: «Il teatro è lo specchio della società», ribadisce diverse volte il docente. Ma quale società? Una società distrutta, in crisi economicamente e politicamente, che non ha più un’identità, non ha più dei modelli. Ecco che allora si giunge al genio di Pirandello, uno dei autori più connotativi del secolo. Il pubblico, a questo punto, pende dalle labbra del professore: egli descrive appassionatamente la vita del drammaturgo siciliano, del rapporto con il teatro e la Commedia dell’Arte, dei personaggi e le opere.

Conclude il prof. Tinterri, infine, parlando di come sia giunto a Perugia e la sua opinione riguardo a questa città, che descrive come “magica e affascinante”. Ricorda, con una nota di nostalgia, di esser stato chiamato dall’Università per telefono e di come, passando per la Rocca Paolina, sentirsi catapultato nel set cinematografico de Il Nome della rosa: «Come Arlecchino, anche io sono servo di due padroni!» afferma ridendo, riferendosi alle due città.»

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Redazione Gualdo News
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