E’ stato prorogato fino al marzo 2020 l’Accordo di Programma per la disciplina degli interventi di reindustrializzazione delle aree coinvolte dalla crisi del gruppo Antonio Merloni. Il vice presidente della Giunta regionale dell’Umbria e assessore allo sviluppo economico, Fabio Paparelli, ha sottoscritto questa mattina l’atto di proroga, insieme ai rappresentanti della Regione Marche e del Ministero dello Sviluppo Economico.
“La Regione Umbria, d’intesa con la Regione Marche – afferma Paparelli – aveva già da tempo espresso la necessità di prorogare il termine di conclusione delle attività previste nell’Accordo del 2010, al fine dare seguito agli interventi regionali che si stanno realizzando (in Umbria i 3 milioni di euro assegnati dovrebbero portare a più di 60 nuovi occupati, anche se la stragrande maggioranza di questi saranno in aziende che si trovano al di fuori della Fascia Appenninica, ndr), di garantire continuità alle risorse disponibili per gli investimenti nell’area sulla base della legge 181/89 (17, 5 milioni di euro per la parte umbra) e rendere possibile anche l’attuazione dei progetti di ricerca e sviluppo e di investimento proposti da J&P Spa, che ha rilevato i complessi aziendali del perimetro industriale umbro-marchigiano del Gruppo. Si tratta dunque – ha concluso Paparelli – di un atto fondamentale che permette di proseguire nel processo di reindustrializzazione di un’area, come quella della Fascia Appenninica, che, nonostante la crisi vissuta in questi anni, può e deve poter rappresentare ancora un pezzo fondamentale del tessuto economico e produttivo dell’Umbria e delle Marche e dell’intero Centro Italia”.