La Stagione del teatro Don Bosco di Gualdo Tadino si chiude questa sera, venerdì 21 aprile alle ore 21, con l’attore, performer e giullare Matthias Martelli e il suo Raffaello, il figlio del vento, un racconto avvincente e poetico su un grande genio dell’umanità: Raffaello Sanzio.
Martelli, accompagnato dalle musiche dal vivo del maestro Castellan, riprende la tradizione del teatro giullaresco e di narrazione e trascina lo spettatore all’interno di un viaggio appassionante, entrando con le immagini e le parole dentro i capolavori di Raffaello, scoprendo le curiosità, i suoi amori e immergendosi nel clima dell’epoca.
Considerato simbolo di grazia e perfezione, la vita del pittore divino esplode non solo di arte pura, ma anche di felicità, eros, sfide, contraddizioni e perfino polemiche con l’autorità e il senso morale del tempo. Uno spettacolo che vuole essere celebrazione della vita di un genio, ma anche la risposta a un’esigenza del presente: oggi, come non mai, e necessario puntare a un nuovo Rinascimento dell’arte e della cultura nel nostro Paese.
“Mi sono chiesto chi fosse realmente Raffaello – dice Matthias Martelli – chi ci fosse dietro all’immagine stereotipata che tutti abbiamo in mente: un ragazzo perfetto, tranquillo, modesto. Più andavo avanti nella ricerca più emergeva la figura di un genio multiforme e affascinante, capace di meravigliarsi come un bambino, disponibile ad apprendere come un eterno allievo, dotato di uno straordinario talento umano e artistico che gli ha permesso di esprimere tutto il suo genio creativo all’interno di una vita felice, piena e rocambolesca”.
Scritto e interpretato dall’attore, performer e giullare Matthias Martelli, “Raffaello. Il figlio del vento” è prodotto dal Teatro Stabile dell’Umbria insieme a Melo Tondo Associazione