Una petizione per fermare i progetti di impianti industriali eolici, che prevedrebbero la realizzazione di quasi 60 pale alte fino a 200 metri nei monti nocerini e dei territorio vicini.
A dare il via all’iniziativa è il comitato “Un’altra Idea per l’Appennino”, che ha portato la petizione e le 260 firme raccolte in poche ore anche al Comune di Nocera Umbra, ritenendo che possa essere utile alla discussione sull’argomento da parte del consiglio comunale.
Dopo un’affollata assemblea pubblica, indetta per far conoscere i diversi progetti in essere, il comitato ha dato il via ad una raccolta firme “per far sentire il dissenso dei cittadini riguardo dei progetti privati che impatteranno fortemente sul territorio e sul paesaggio, beni pubblici“, evidenzia il comitato in una nota.
Il territorio di Nocera Umbra e dei comuni della dorsale appenninica di nord-est dell’Umbria sono interessati da una serie di progetti (presentati o in via di presentazione) per la realizzazione di impianti industriali per la produzione di energia da fonte eolica collocati nell’alta collina e montagna.
“Tali progetti, spesso in continuità fra di loro, prevedono una concentrazione di pale, con effetti cumulativi che accentueranno ancor di più gli impatti panoramici ma anche acustici – sottolinea il comitato – pregiudicando, con il numero e con la mole delle torri, le peculiarità panoramiche, naturalistiche e ambientali di aree non idonee e non compatibili per interventi industriali di questa natura e portata”.
Avvalendosi anche di tecnici ed esperti, nella petizione il comitato ha fatto proprie le valutazioni circa l’impatto di tali impianti.
Viene evidenziato che, per la collocazione delle torri, saranno necessari “lavori di infrastrutturazione con movimenti terra, abbattimento di alberi, trasformazioni di praterie naturali di alta quota, con una radicale e permanente trasformazione”. L’incidenza di tali opere non riguarderà solamente lo specifico sito d’installazione ma, stante l’alta visibilità e la dimensione degli aereogeneratori, determinerà un trasformazione radicale dell’intera fascia valliva, collinare e montana dell’alta valle del Topino e della piana di Nocera Umbra e Gualdo Tadino. L’immagine di questa parte dell’Umbria, quindi, da cuore verde d’Italia verrà percepita piuttosto come “cuore d’acciaio”, offrendo un biglietto da vista della nostra regione molto diverso da oggi”.
Il comitato afferma di condividere la necessità impellente di fare ricorso all’utilizzazione di energie da fonti rinnovabili. Ciò che ritiene inaccettabile è che la realizzazione di tali impianti avvenga a prescindere dalle peculiarità panoramiche, geologiche, naturalistiche floro-faunistiche, paesaggistiche, archeologiche e storico culturali e dell’ecosistema complessivo dei siti interessate.
Attraverso la petizione si afferma di voler perseguire la massima salvaguardia di quel valore unico, costituito dagli elementi naturali e dal patrimonio antropico storicizzato che costituisce una qualità inestimabile frutto della storia e della culturale delle aree appenniniche, e di promuovere quanto necessario per difendere e valorizzare tale valore.
Viene chiesto inoltre che il Comune di Nocera Umbra “esprima all’unanimità nel Consiglio comunale la propria posizione contraria rispetto a tali interventi” e che “pronunci il proprio dissenso nei procedimenti amministrativi di cui è parte”, oltre a prendere altre iniziative.
Il comitato “Un’altra Idea per l’Appennino” annuncia proseguirà nella raccolta di adesioni presentandole a Comune di Nocera Umbra, Regione, Provincia di Perugia, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (MASE) e Soprintendenza speciale per il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza.