Lettera al Governo di 43 sindaci umbri contro i tagli ai fondi comunali: “Scenario drammatico”

43 sindaci umbri hanno inviato una lettera al Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti e al Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi nella quale esprimono la loro forte opposizione ai tagli di fondi previsti dal governo. La missiva, inviata anche in copia ai presidenti delle Commissioni Finanze di Senato e Camera e all’Anci Nazionale, rappresenta un grido d’allarme per le gravi conseguenze che questi tagli comporteranno per le comunità locali.

A sottoscrivere la missiva sono sindaci prevalentemente di centrosinistra, mentre quelli di centrodestra non hanno firmato l’appello.

Negli ultimi anni, evidenziano i primi cittadini, i comuni umbri hanno lavorato intensamente per sfruttare al meglio le opportunità offerte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, partecipando a bandi e implementando progetti volti alla rigenerazione urbana, alla costruzione di nuove infrastrutture e all’aumento della sostenibilità ambientale. Questo sforzo – affermano – ha portato a una serie di investimenti cruciali per la ripartenza economica e sociale dei territori.

Come Comuni abbiamo affrontato un investimento sulle strutture (scuole, palestre, centri civici e sportivi, ecc.) – scrivono – consapevoli che non avremmo avuto risorse aggiuntive per la gestione di nuovi servizi e che avremmo dovuto organizzare i nostri bilanci comunali per essere pronti, dal 2026 a questa nuova sfida: più servizi senza incremento della spesa corrente.”

I sindaci sottolineano come dal 2020 i comuni abbiano dovuto far fronte a numerose sfide, tra cui l’inflazione crescente e l’aumento dei prezzi delle materie energetiche, aggravati dalla crisi ucraina. A ciò si aggiungono, secondo i sindaci, gli incrementi contrattuali per il personale comunale e per quello delle cooperative sociali, fondamentali per garantire i servizi di welfare. Inoltre, l’esplosione della spesa sociale, dovuta all’invecchiamento della popolazione e alla crescita della non autosufficienza, ha ulteriormente appesantito i bilanci comunali.

Siamo di fronte a una vera e propria emergenza educativa e socioassistenziale che si sta riversando sui nostri Enti: i cui bilanci -già oggi- sono oltre il limite della capacità di assorbire ulteriori incrementi di domanda (e di conseguente spesa)”, affermano i 43 amministratori umbri.

Lo schema di decreto ministeriale, che prevede tagli per un totale di 250 milioni di euro annui dal 2024 al 2028, di cui 200 milioni a carico dei comuni, comporterà una riduzione di 16 milioni di euro per i comuni umbri. Questi fondi, affermano i sindaci, sono vitali per mantenere l’equilibrio contabile e garantire i servizi essenziali ai cittadini.

Per questa ragione, oggi più che mai, chiediamo con forza che queste risorse, essenziali per finanziare la Spesa Corrente, quella che impatta più direttamente in termini di servizi e prestazioni sulla cittadinanza, non siano ridotte, come prevede il Piano dei tagli per i prossimi cinque anni”, sottolineano ancora i sindaci i quali affermano che l’alternativa, “che non vorremmo mai e poi mai prendere in considerazione”, sono i tagli ai servizi o un aumento delle tariffe, con gravi ripercussioni per la popolazione.

I sindaci chiedono con forza che le risorse necessarie per la spesa corrente non vengano ridotte e che venga concessa maggiore flessibilità nella gestione dei bilanci comunali per i prossimi cinque anni, sottolineando che la spesa corrente è stata già ridotta al minimo negli ultimi anni e che ulteriori tagli non sono più sostenibili senza compromettere gravemente i bilanci e i servizi offerti ai cittadini.

Servirebbero risorse aggiuntive – scrivono gli amministratori – Responsabilmente, per il bene della finanza pubblica, non chiediamo che ci siano date, ma almeno che ci vengano lasciate quelle attuali. O almeno che vengano date possibilità di flessibilità nella redazione dei nostri bilanci per i prossimi 5 anni tali da consentirci di fronteggiare lo scenario drammatico che questi tagli comporteranno per i prossimi 5 anni e che tali tagli non si applichino già a partire dall’anno in corso.

La spesa corrente è stata già ridotta, per i Comuni, da diversi anni a questa parte, arrivando ai limiti della tollerabilità. L’uso dell’avanzo di amministrazione, anno dopo anno, per coprire costi sociali crescenti diviene sempre più difficile. Un ulteriore taglio comporterebbe, inevitabilmente, ricadute che, da Sindaci, responsabili delle comunità che amministriamo, non consideriamo più sostenibili“, concludono i 43 sindaci della regione.

La lettera è stata sottoscritta dai sindaci dei seguenti Comuni:
Allerona – Luca Cupello
Arrone – Fabio Di Gioia
Assisi – Stefania Proietti
Avigliano Umbro – Luciano Conti
Baschi – Damiano Bernardini
Bastia Umbra – Erigo Pecci
Bevagna – Annarita Falsacappa
Cascia – Mario De Carolis
Castel Viscardo – Daniele Longaroni
Castiglione del Lago – Matteo Burico
Città di Castello – Luca Secondi
Collazzone – Laura Antonelli
Corciano – Lorenzo Pierotti
Costacciaro – Andrea Capponi
Fossato di Vico – Lorenzo Polidori
Fratta Todina – Gianluca Coata
Gualdo Tadino – Massimiliano Presciutti
Guardea – Giampiero Lattanzi
Lisciano Niccone – Gianluca Moscioni
Magione – Massimo Lagetti
Marsciano – Michele Moretti
Massa Martana – Francesco Federici
Monte Santa Maria Tiberina – Letizia Michelini
Montecchio – Federico Gori
Montefalco – Alfredo Gentili
Montefranco – Rachele Taccalozzi
Montone – Mirco Rinaldi
Narni – Lorenzo Lucarelli
Paciano – Luca Dini
Panicale – Giulio Cherubini
Parrano – Valentino Filippetti
Passignano sul Trasimeno – Sandro Pasquali
Penne in Teverina – Stefano Paoluzzi
Perugia – Vittoria Ferdinandi
Piegaro – Roberto Ferricelli
Poggiodomo – Filippo Marini
San Giustino – Stefano Veschi
San Venanzo – Marsilio Marinelli
Scheggia e Pascelupo – Fabio Vergari
Sigillo – Giampiero Fugnanesi
Spello – Moreno Landrini
Spoleto – Andrea Sisti
Vallo di Nera – Agnese Benedetti

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Redazione Gualdo News
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