Sessanta giganteschi aerogeneratori industriali dovrebbero essere installati in Umbria, in sei progetti attualmente in fase autorizzativa, suscitando preoccupazioni per l’impatto ambientale e paesaggistico date le grandi dimensioni delle torri, alte circa 200 metri l’una.
La questione, di cui si discute da diversi mesi, è stata rilanciata nei giorni scorsi da Italia Nostra, elencando i vari progetti: Gualdo Tadino e Nocera Umbra con 10 aerogeneratori; Nocera Umbra e Valtopina con 10 aerogeneratori; Serravalle di Chienti, Foligno e Nocera Umbra con circa 10/12 aerogeneratori; Trevi, Sellano e Foligno con 12 aerogeneratori; Foligno con 10 aerogeneratori; Orvieto e Castel Giorgio con 7 aerogeneratori.
“Le recenti politiche energetiche nazionali e gli obiettivi di sostenibilità europea hanno incentivato la proliferazione di questi impianti – evidenzia Italia Nostra – ma ciò ha sollevato timori per la deturpazione delle aree più belle dell’Umbria. Le comunità locali esprimono preoccupazione per il sacrificio del patrimonio paesaggistico e culturale a favore della produzione energetica, che potrebbe compromettere l’attrattività turistica della regione.”
Simona Meloni, capogruppo regionale del Partito Democratico, ha chiesto un intervento della Regione affinchè individui quanto prima “le aree non idonee per gli impianti eolici industriali in Umbria, al fine di evitare l’assalto in corso in questi mesi”.
Al riguardo la consigliera regionale ha presentato una mozione in relazione “al proliferare di progetti di eolico industriale che prendono di mira i luoghi sensibili del nostro territorio, creando tensioni e preoccupazioni tra le comunità e i cittadini”, evidenziando che “la realizzazione di impianti eolici industriali di grandi dimensioni, come quelli previsti in Umbria, comporterebbe l’alterazione significativa e irreversibile del territorio. La costruzione di strade, piazzole di servizio e infrastrutture di collegamento provocherebbe la perdita di biodiversità, frammentazione degli ecosistemi e la deturpazione di paesaggi unici come i crinali montuosi dell’Appennino umbro marchigiano.”
Per la capogruppo del Pd serve, da parte della Regione “una moratoria temporanea sui nuovi progetti eolici e una garanzia di partecipazione attiva delle comunità locali nei processi decisionali” e propone la creazione di un comitato interregionale tra Umbria e Marche per monitorare gli impatti ambientali.