Crisi Saxa Gualdo: il sindaco Presciutti chiede risposte urgenti al Ministero

Lo stabilimento Saxa Gualdo, facente parte del Gruppo Saxa Gres, è fermo da oltre due anni, con una situazione sempre più nebulosa per i circa cento lavoratori impiegati nello stabilimento ex Tagina su un totale di trecento persone del gruppo.

La crisi ad oggi non ha una chiara prospettiva di rilancio, nonostante il tavolo di confronto tra tutte le parti interessate – Ministero, Regioni Lazio e Umbria, sindacati e amministratori locali – tenutosi il 31 luglio scorso a Roma. L’incontro si era concluso con l’insoddisfazione in particolare di sindacati e istituzioni locali, poiché il tutto era stato rinviato a un nuovo vertice per l’11 settembre, nel quale l’azienda avrebbe dovuto presentare un piano industriale risolutivo.

La mancanza di informazioni a oltre trenta giorni di distanza da quella data, ha spinto il sindaco di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti, a inviare una lettera al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, indirizzata alla sottosegretaria Fausta Bergamotto e al dirigente delle Politiche per la risoluzione delle crisi di impresa e, per conoscenza, all’assessore regionale allo Sviluppo Economico Michele Fioroni, per chiedere informazioni urgenti sul prosieguo della vertenza.

La situazione di stallo e il silenzio assordante su questa vicenda – scrive Presciutti – non solo ci preoccupa fortemente, ma rappresenta l’ennesimo inspiegabile rinvio sulla pelle dei lavoratori e del territorio. Come già ribadito in sede ministeriale, occorre in tempi rapidi fare chiarezza sul futuro del Gruppo e dei suoi stabilimenti, stante anche l’approssimarsi della scadenza degli ammortizzatori sociali” (fissata per marzo 2025, ndr).

Nella missiva Presciutti sottolinea come la città, i lavoratori e l’intero territorio meritino rispetto e chiarezza sul futuro del gruppo Saxa Gres e delle sue attività. Il sindaco chiede quindi con urgenza la convocazione del tavolo ministeriale, per capire concretamente se esistano ancora possibilità di rilancio del Gruppo attraverso un piano industriale “degno di tale nome” oppure, in alternativa, esplorare con lo stesso Ministero nuove strade che garantiscano la ripresa dell’attività produttiva.

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Redazione Gualdo News
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