I segreti dei lustri: importante scoperta di un team giapponese all’Opificio Rubboli

La visita svoltasi ieri presso l’Opificio Rubboli ha segnato un’importante tappa per la ricerca sulla tecnica ceramica a lustro della storica famiglia Rubboli. Un team di ricercatori provenienti dall’Università di Okinawa e dall’Institute of Earth Science dell’Academia Sinica di Taiwan è giunto a Gualdo Tadino per approfondire le proprie indagini sulle antiche tecniche di lavorazione ceramica.

Il gruppo, specializzato nello studio della tecnica rinascimentale dei Della Robbia, ha deciso di focalizzare il prossimo progetto sui lustri della famiglia Rubboli. La squadra interdisciplinare era composta dalla professoressa Yuko Fujisaki, storica dell’arte con una vasta esperienza sugli studi di Cipriano Piccolpasso, il professor Takashi Matsumoto, ceramista e scultore che riproduce le antiche tecniche descritte nei celebri Li Tre Libri dell’Arte del Vasaio, e il dottor Yoshiyuki Iizuka, chimico analitico esperto in analisi delle materie prime e dei frammenti di maiolica.

La professoressa Fujisaki aveva già visitato Gualdo Tadino e il Museo Rubboli lo scorso anno, rimanendo colpita dalla storia della famiglia, dalla famosa muffola e dalla bellezza dei lustri oro e rubino. La studiosa, che ha tradotto in giapponese il primo libro dell’opera di Piccolpasso, ha immediatamente percepito il legame tra l’Opificio Rubboli e l’atelier di Mastro Cencio, descritto nel 1558 dal maestro ceramista.

Durante una successiva visita al Suntory Museum of Art di Tokyo, la professoressa ha individuato un piatto da pompa del XVII secolo, riconoscendolo come un’opera di Daria Rubboli dei primi anni del ‘900. Questa scoperta ha spinto il gruppo a voler approfondire la tecnica del lustro illustrata nel terzo libro di Piccolpasso.

Il piatto era stato acquistato a Roma da un collezionista giapponese come un’opera del Seicento e poi successivamente donato al museo nipponico.

Nella visita di ieri, la professoressa Fujisaki ha ricevuto da Maurizio Tittarelli Rubboli alcuni frammenti di maiolica a lustro ottocenteschi, sia su terraglia bianca che su terracotta.

Il piatto di Daria Rubboli che è stato comparato con quello esposto in Giappone

Durante una prima verifica effettuata sul posto, i ricercatori hanno appurato che le tecniche a lustro utilizzate a fine Ottocento dalla famiglia Rubboli, apprese dal capostipite Paolo dagli eugubini Luigi Carocci e Angelico Fabbri, sono identiche a quelle utilizzate nel Rinascimento dai maestri ceramisti dell’epoca.

Il team proseguirà in Giappone il lavoro comparativo con quanto raccolto a Tokyo per così ottenere un quadro completo della tecnica, comunicando poi gli esiti al Museo gualdese.

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Redazione Gualdo News
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