Lo scorso 25 novembre è scomparso a New York, dove viveva da molti anni, Sandro Fioriti, chef di fama internazionale nato a Gualdo Tadino. Aveva 77 anni.
Lascia la moglie Anna e i figli Sandro Jr., che gestisce l’attuale ristorante Sandro’s a New York, ed Eleonora, anche lei chef sui Colli Romani.
La storia di Sandro è quella di un uomo che ha trasformato una passione nata tra le pentole di famiglia in una carriera stellare da quando, nella sua Poggio Sant’Ercolano, a soli sette anni vince un premio di cucina per i suoi biscotti alla nocciola anche se il riconoscimento, per non offendere le altre signore che vi parteciparono, venne assegnato alla nonna.
Però in ristorante ci iniziò a lavorare sì da piccolo ma… per punizione. Così raccontava quell’episodio a Mario Anderlini, in un articolo pubblicato qualche anno fa da Made in Gualdo.
“Vedi, io a dieci anni ero già a lavare i bicchieri nel ristorante di mia nonna a Frascati. Il mio approccio con il ristorante è stato dalla parte di chi lavora, di chi produce”. A dieci anni…? “Per punizione. Dal Poggio in trasferta dai nonni laziali. Non ero proprio un bambino tranquillo…”
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Sembrava che la trasgressione dovesse essere la sua regola di vita – scrive Mario Anderlini su Made in Gualdo – Giovanissimo si cimenta in una corsa internazionale con il Team Alfa Romeo; poi si lancia con il paracadute nelle vicinanze di Milano da 1600 metri, con… tanto di record; è chiamato – seppur con una parte minima – in un film di Vittorio De Sica (lui sotto falso nome, o nome d’arte, per non farsi scoprire dalla mamma).
Il padre lo voleva carabiniere, ma la passione per i fornelli però era troppo forte. I primi veri passi da sous chef del grande cuoco, Franco Carbonari, Sandro li muove al ristorante Cacciani di Frascati.
A 21 anni il primo vero premio: al prestigioso Circolo della Stampa di Milano dove è presente il meglio della cucina tradizionale italiana. E’ incoronato per la migliore cucina dal decano dei critici gastronomici italiani, Vincenzo Buonassisi.
Il suo primo ristorante è il D’Artagnan, sui Castelli Romani, dove propone risotto con fragole, insalate con tulipani fritti, penne con salsa di vodka con pomodoro, pancetta affumicata e olio di oliva. Ma anche cacciagione, pasta fatta in casa e zuppe. La qualità dei suoi piatti inizia ad essere conosciuta e arrivano i primi vip a gustarli tra cui Adriano Celentano e Luigi Veronelli.
Nel 1984, mentre partecipa alla convention del GRI (Gruppo Ristatori Italiani) a Parma, Tony May, presidente del GRI, proprietario del San Domenico a New York e amico di lunga data, offre a Sandro l’opportunità di aprire un ristorante a New York City.
Il Sandro’s originale, che apre nel 1985, ha un successo immediato. Per sette anni, Sandro Fioriti ha attirato persone nel suo ristorante con piatti allora sconosciuti ai newyorkesi.
La critica si accorge della sua cucina e il prestigioso New York Times definisce i suoi spaghetti all’amatriciana come i migliori della Grande Mela. USA Today considera Sandro’s uno dei 10 migliori nuovi ristoranti in America.
Poi nel 1992 lascia gli Stati Uniti per lanciarsi in una avventura ai Caraibi. Così ce l’aveva raccontata: “Fu davvero un’avventura. Il mio entusiasmo per un posto tanto amabile fu presto spento da un uragano che mi distrusse tutto. Evidentemente il mio destino doveva essere New York.”
La sua è una cucina tipicamente italiana, anzi specificatamente romana e umbra, senza influenze italo-americane. Lui non si trincera in cucina. Alterna i fornelli alla sala. Non si accontenta di servire un piatto: dialoga con il cliente sulla qualità delle pietanze e sulla bontà riscontrata: insomma, una sorta di forum permanente!
I prodotti li fa venire direttamente dall’Italia. Sulla tavola l’acqua servita è rigorosamente Rocchetta. “Costa più delle altre – diceva – ma è l’acqua della mia città e io non ci rinuncio”.
I vip fanno la fila nel suo locale: dal cardinale Agostino Casaroli, Segretario di Stato Vaticano, a Giulio Andreotti e Sandro Pertini, dalla “cara” (definita da Sandro proprio così) Oriana Fallaci a Isabella Rossellini, e poi Frank Sinatra, Roger Federer, Francesco Totti, Al Pacino, Giancarlo Giannini, Anthony Quinn. E poi i ricevimenti organizzati per i presidenti americani George Bush e i coniugi Bill e Hillary Clinton.
Di casa era anche il “gualdese” Frank Stella, imprenditore e consigliere personale di diversi presidenti degli Stati Uniti.
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Nei primi anni 2000 finisce su 72 telegiornali di tutto il mondo. L’allora sindaco di New York Bloomberg aveva decretato il divieto di fumo in tutti i ristoranti. “Così mi venne in mente di creare un menù che, dagli antipasti al dessert, prevedesse tutto a base di tabacco. Fu una bomba. La notizia fece il giro del mondo attraverso la Reuters e così subii l’assalto di decine e decine di giornalisti di tante testate internazionali.”
Molto più che uno chef. Sandro Fioriti è stato un personaggio vero, oltre che un grande ambasciatore dell’autentica cucina umbra e romana. Un vanto per Gualdo Tadino che gli ha dato i natali.