Sabato 7 dicembre alle 20:45, il Cinema Don Bosco di Gualdo Tadino ospiterà la proiezione del film “Il Monaco che vinse l’Apocalisse”, diretto da Jordan River e prodotto da Delta Star Pictures con i costumi del gualdese Daniele Gelsi.
La pellicola è incentrata sulla figura storica e spirituale di Gioacchino da Fiore, abate, filosofo e teologo medievale, noto per aver suddiviso la storia dell’umanità in tre ere associate alle figure della Trinità, rappresentate dall’immagine dei tre cerchi intrecciati.
Il film vanta un cast internazionale composto da Francesco Turbanti, Elisabetta Pellini, G-Max, Giancarlo Martini, Yoon C Joyce, Nikolay Moss e Bill Hutchens.
Daniele Gelsi ha curato l’intera progettazione e realizzazione dei costumi. Questo impegno gli è valso una prestigiosa nomination ai “Septimius Awards” di Amsterdam, riconoscimento cinematografico internazionale che in passato ha visto la partecipazione di vincitori di premi Oscar, Emmy e Bafta.
Per Daniele Gelsi il lavoro sui costumi è stato un vero viaggio creativo. Nella sua sartoria di Gualdo Tadino ha progettato e realizzato ogni abito, seguendo poi le riprese nei vari set in Italia.
La serata sarà arricchita dalla presenza dello stesso Gelsi. Dopo i saluti dell’amministrazione comunale interverranno il docente ed esperto di cinematografia Michele Storelli, Carlo Gola, presidente dell’associazione Educare alla Vita Buona, e Marco Bisciaio, coordinatore artistico del Teatro Don Bosco.
A fine proiezione il pubblico potrà visitare la mostra dei costumi di scena realizzati da Gelsi e partecipare a un brindisi di ringraziamento, un’occasione per celebrare il talento locale e l’importanza del cinema come veicolo culturale.
SINOPSI
Il Monaco che vinse l’Apocalisse è ambientato nel periodo delle Crociate e vede protagonista Joachim, monaco il cui saio è divenuto ormai come una seconda pelle.
Circondato dall’oscurità in cui riversa il mondo, il chierico inizia a sperimentare esperienze oniriche e ad avere visioni mistiche.
L’asceta giunge alla rivelazione divina, mentre il suo è indaffarato con la rivelazione e l’interpretazione delle profezie e delle visioni che Joachim ha. L’ultima impresa che il monaco deve affrontare è la più ardua: vincere l’Apocalisse.
Quello di Joachim diventa un viaggio della speranza che va oltre la vita, ma incentrato sull’esistenza stessa dell’uomo, sulla forza dell’amore e sulla ricerca del divino in ogni essere vivente.