L’Umbria si riscopre culla di memoria e tradizioni con il Festival delle Radici, l’evento itinerante promosso dall’associazione Radici Umbre e finanziato dal Fondo Unico Nazionale per il Turismo. Il festival punta a valorizzare il turismo delle radici, un segmento in forte crescita che mira a connettere gli italo-discendenti con le loro origini umbre, rafforzando il legame tra gli emigrati e la loro terra d’origine.
Dallo scorso novembre il capoluogo e l’intera regione sono protagonisti di una serie di eventi che si protrarranno fino al 23 marzo 2025, con visite guidate, incontri culturali, spettacoli e momenti di aggregazione per raccontare le storie dell’emigrazione umbra nel mondo.
Tra gli appuntamenti di rilievo giovedì 12 febbraio si è svolta una visita guidata gratuita al Museo Regionale dell’Emigrazione “Pietro Conti” di Gualdo Tadino. L’appuntamento, condotto dalla direttrice del museo Catia Monacelli, ha accompagnato i partecipanti in un viaggio attraverso la storia dell’emigrazione italiana, con un focus particolare sulle vicende di coloro che hanno lasciato l’Umbria alla ricerca di nuove opportunità.
E’ stata un’occasione per riscoprire le storie dei migranti umbri, le loro speranze, lotte e sacrifici in terre straniere.
Il museo, che conserva un’importante collezione di documenti e testimonianze, offre uno spunto di riflessione sul valore della memoria e delle radici. I visitatori hanno così avuto l’opportunità di esplorare e comprendere come l’emigrazione abbia contribuito a forgiare l’identità umbra, legando generazioni di persone tra di loro attraverso le esperienze condivise.