Con due seguitissime e magistrali lezioni sugli Antichi Umbri – la prima tenutasi lo scorso 15 febbraio presso il teatro comunale e l’Antiquarium di Fossato di Vico e la seconda ieri, sabato 8 marzo, al teatro comunale di Scheggia, UNITRE Università delle Tre Età – Parco del Monte Cucco ha dato il via al corso “Sulle Tracce della Storia”.
La relatrice, l’archeologa Maria Angela Testa, con un approccio coinvolgente ha illustrato ai numerosi presenti in entrambi gli appuntamenti, le origini, la lingua e gli aspetti socio-religiosi delle “Gens Antiquissima“, gli Umbri, in base alle testimonianze archeologiche e le fonti storiche presenti tra l’area compresa a Sud, Gualdo Tadino, e a Nord, Scheggia.
Un viaggio appassionante che racconta delle primissime comunità presenti nell’area appenninica che si contraddistinguono per un semi-nomadismo caratterizzato da rifugi in grotte e che vede, tra l’età del bronzo iniziale e quella finale, la nascita di villaggi con capanne per lo più di forma circolare, realizzati con una struttura di pali e tetto spiovente.
A questa fase subentra quella dei Castellieri, piccoli “insediamenti” collocati sui principali rilievi della dorsale appenninica, a una quota di altitudine compresa tra i 700 e gli 800 metri sul livello del mare. La lingua che utilizzano gli antichi Umbri è una lingua di tipo indeuropeo e un esempio tra i più famosi è quello delle tavole eugubine.
Per quanto riguarda il Pantheon, gli Umbri sembrano tenacemente attaccati ad una triade ben precisa: Iu-Pater, Mauart e Cupra.
Giove, padre degli dèi domina cielo e terra con fulmini, giustizia e potere supremo sull’Olimpo. Marte, dio protettore della parte silvo-pastorale, simboleggia forza, coraggio e strategia, proteggendo eserciti e guidando battaglie vittoriose.
E nella giornata internazionale della donna, l’UniTre ha celebrato anche la Dea Cupra chiamata anche Cubrar (nome umbro), una delle grandi madri: Dea delle acque e della fecondità identificabile con la Uni degli etruschi e con la Bona Dea dei romani. È la madre, colei che genera, dà la vita, ma ha anche un aspetto “maligno” legato alla sfera ctonia delle divinità sotterranee.
Genti antichissime gli Umbri, le cui tracce ancora nascondono tesori e misteri e che grazie a studiosi appassionati ci ricordano la grandezza delle nostre radici.
Fonte: Anelise Paffi