Sarà presentata sabato prossimo 19 aprile alle 17 nei locali de “El Grottino” la quarta iniziativa dell’anno della sede locale di Gualdo Tadino del Gruppo Archeologico Appennino Umbro-Marchigiano, dal titolo “San Michele, fondamenti e diffusione del culto”, con relatrice la professoressa Maria Angela Testa.
Il culto di San Michele Arcangelo giunge in Occidente dall’Oriente. Il suo santuario, fin dall’origine è caratterizzato da una grotta. Apparso in visione a Gregorio Magno, il nome di San Michele viene citato per la prima volta nella Bibbia. Considerato il principe delle milizie celesti, è uno dei sette arcangeli ed è indicato come l’archistratega, cioè il vincitore nella lotta contro il male, difensore della verità e della giustizia.
“Parlando di Gualdo Tadino, ci sono documenti che riportano il nome di questo santo, legandolo sia a luoghi topografici che a edifici di prestigio, tra i quali la cappella della Rocca Flea e la chiesa del Santuario della Madonna del Divino Amore al cui interno vi è una copia di un dipinto di Guido Reni che ritrae San Michele con la spada e la bilancia (simboli dell’Arcangelo) e li esibisce nell’atto di sconfiggere il Diavolo sottomesso ai suoi piedi” affermano gli organizzatori.
La figura di San Michele Arcangelo è radicata nel territorio gualdese: dall’antichità si lega a eventi civici, religiosi, ludici fino ad assurgere a Santo Patrono della città. A lui è intitolato il Palio dei Giochi de le Porte così come un’antica fiera.
Di questa importantissima figura religiosa parlerà l’archeologa Maria Angela Testa. Dopo l’introduzione di Mario Fioriti interverranno Sebastien Mattioli, coordinatore Gaaum della sede di Gualdo Tadino e ideatore dell’iniziativa, e Vincenzo Moroni, vicepresidente dei Gruppi Archeologici d’Italia.