“Situazione insostenibile al Consultorio Alto Chiascio”, il Distretto: “Liste di attesa azzerate”

Il Consultorio Alto Chiascio continua a operare in condizioni critiche. Lo sostiene la Commissione Pari Opportunità del Comune di Gubbio che ha indirizzato una lettera aperta alla Usl Umbria 1, chiedendo un intervento urgente da parte dell’azienda sanitaria.

Nel documento si evidenzia come da circa un anno e mezzo il Consultorio non disponga più di un ginecologo a tempo pieno, come previsto dalla legge. Invece delle 32 ore settimanali minime previste — suddivise in 14 ore a Gualdo Tadino e 18 a Gubbio — attualmente il servizio può contare su un massimo di 16 ore mensili con due accessi al mese, uno per Gualdo Tadino e uno per Gubbio.

Una situazione definita “insostenibile” che, viene evidenziato, mette a rischio la prevenzione, il monitoraggio della salute femminile e la funzione di filtro territoriale che il Consultorio dovrebbe garantire, alleggerendo il carico degli ospedali.

L’obiettivo che si vuol raggiungere è ripristinare l’integrità dell’equipe consultoriale sempre forte per la volontà e la professionalità delle ostetriche che brillantemente continuano la loro attività”, scrive la Commissione.

Alla denuncia ha fatto seguito la replica dell’Usl Umbria 1 che, attraverso la direzione del Distretto Alto Chiascio, ha voluto fornire delle precisazioni: “La ginecologa attualmente presente, anche grazie al supporto di un altro professionista, ha recuperato tutte le visite ginecologiche non eseguite, azzerando le liste d’attesa previste fino allo scorso aprile. Ora il Consultorio sta erogando nei tempi previsti le visite ginecologiche prenotate nei primi mesi del 2025.

L’azienda sanitaria ha inoltre ricordato che è sempre stata garantita l’apertura dello spazio giovani – a cui si rivolgono i giovani e gli adolescenti – con accesso diretto allo sportello il mercoledì pomeriggio a Gubbio e il giovedì pomeriggio a Gualdo Tadino. “C’è sempre particolare attenzione anche ad assicurare la copertura totale delle prestazioni previste, relativamente all’applicazione della legge 194 del 1978, nota come legge sull’interruzione volontaria della gravidanza, e alla contraccezione”, scrive il Distretto.

Tuttavia l’Usl Umbria 1 specifica che sia la direzione aziendale che quella distrettuale “sono ben consapevoli delle difficoltà che ci sono nel dare tutte le risposte nei tempi adeguati, come accadeva quando era presente un ginecologo a tempo pieno, ma la situazione del Consultorio Alto Chiascio è sempre monitorata affinché possano essere prese tutte le misure necessarie per affrontare eventuali criticità. Inoltre – conclude la nota – sono in corso anche le procedure per il reclutamento di un nuovo ginecologo.”

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Redazione Gualdo News
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